I veri martiri della libertà disturbano troppo, i politici in passato sono stati flop e Greta è già dimenticata. Tanto vale premiare un ente pubblico come il World Food Programme. Però con Carlin Petrini almeno gli aiuti arriverebbero più in fretta e col bollino Igp
Greta Thunberg era al secondo tentativo, ma ha toppato come quelli del salto con l’asta e difficilmente avrà la terza chance: gli assembramenti verdi del venerdì sono passati di moda. Politici che fanno la pace, non ce n’è in giro troppi, pure i mediatori internazionali stanno in ribasso e dopo i premi gaffe a Obama (linea rossa non pervenuta) e Aung San Suu Kyi (genocidi in corso) meglio stare alla larga. Qualcuno aveva puntato su Edward Snowden e Julian Assange, ma per le comiche finali c’è sempre tempo. Così alla fine ha vinto il World Food Programme, cioè una sigla anziché una persona, e la motivazione probabilmente sarà: ha un bel nome che rispecchia il lavoro che dovrebbe fare, visto che ha 15 mila dipendenti, quasi più della Regione Sicilia. Del resto, sempre meglio loro che l’Oms, altro candidato, pare con la motivazione: non si sono accorti della pandemia in Cina.
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