Il sale fa male e loro esaltano l’insalata, piena di sale fin dal nome. Loro ossia i rivoluzionari dell’insalata che poi sono, non a caso, rivoluzionarie. La prima è Bee Wilson, che si chiamerebbe Beatrice se non avesse tritato l’anagrafe com’è solita fare coi cavoletti di Bruxelles. E’ una gastronoma inglese il cui grosso articolo apparso sul Wall Street Journal è da considerarsi il manifesto del movimento e infatti il titolo squilla forte: “The Great American Salad Revolution”. L’incipit mi ha ricordato quello celeberrimo di Karl Marx: “All’inizio del 2021, il piatto che mi ritrovo a desiderare di più è l’insalata”. Dunque uno spettro si aggira sulle tavole dell’occidente, lo spettro dell’insalata... C’è veramente da rabbrividire.
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