Pure la Nadef smentisce Lollobrigida: l'inflazione peggiora la qualità del cibo
È lo stesso Mef a sbugiardare l'idea che "in Italia i poveri mangiano meglio”, come sostenuto al Meeting di Rimini dal ministro dell'Agricoltura. Il caro spesa porta a consumare prodotti scadenti, che a loro volta incidono sull'aumento di peso. Soprattutto tra i redditi più bassi
Ricordate la storia dei poveri che "mangiano meglio” dei ricchi? Alla fine è stato il governo stesso a smentirla (e smentirsi). Ad agosto scorso, ospite del Meeting di Rimini, il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida aveva detto che "da noi spesso i poveri mangiano meglio dei ricchi: cercando dal produttore l’acquisto a basso costo spesso comprano qualità”. Adesso tra gli allegati del Documento di economia e finanza fanno capolino alcune analisi del governo italiano relative agli "Indicatori di benessere equo e sostenibile" (Bes) che sconfessano il ministro. Nelle previsioni economiche, infatti, sono state inseriti alcuni parametri che aiutano a superare il solo dato del prodotto interno lordo come indicatore del progresso sociale dell?italia. Tra gli altri – come lavoro, efficienza della giustizia e povertà, solo per citarne alcuni – viene analizzata anche l'incidenza degli individui in eccesso di peso. Nell'analisi svolta dal ministero dell'Economia sulla base dei dati Istat si cerca di stimare l'andamento dell'indicatore fino al 2026. Il Mef fa i conti tenendo in considerazione la persistenza del caro-vita, che si fa sentire in particolare per gli acquisti alimentari. È proprio il rialzo dei prezzi che porta a consumare prodotti di minore qualità, che a loro volta incidono sull'aumento di peso. Una tendenza che riguarda soprattutto chi ha redditi più bassi. Un fenomeno già noto e studiato in altri paesi, a partire dagli Stati Uniti. Come aveva spiegato al Foglio Alberto Grandi, storico dell’alimentazione all’università di Parma, del resto il discorso di Lollobrigida non era "solo sbagliato ma anche illogico. Se fosse come dice lui, significherebbe che i contadini italiani vendono i loro prodotti peggiori a prezzo più alto e i loro prodotti migliori a prezzo più basso: sono cretini? È grave che lo dica il ministro dell’Agricoltura, e ha molto a che fare con il rapporto incestuoso di FdI e Lega con Coldiretti, della quale hanno assimilato le posizioni ideologiche”.
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