Questioni di cacca
Dalla “Defecation class action” contro Paramount e Appian Way al successo estivo di Bollywood: “Toilet, a love story”
Questioni di cacca. La Paramount e la Appian Way (fa capo a Leonardo DiCaprio, ormai quasi ogni attore di successo ha la sua) dovranno pagare 700 mila dollari agli assistenti di produzione che hanno intentato contro di loro una class action. “Defecation class action” scrive Deadline che fa girare la notizia. I poveretti, responsabili della recinzione e della sicurezza quando a New York Martin Scorsese girava “The Wolf of Wall Street”, non avevano a disposizione altro che bottiglie e secchielli. L’operazione era da compiersi in macchina, allontanarsi era vietatissimo.
Un terzo della somma scucita servirà per pagare gli avvocati (come vuole la consuetudine nel caso delle class action, precisa l’articolo). Il resto sarà diviso tra 393 assistenti di produzione. Numero da cui si evince che l’incarico professionale è un po’ meno importante di quel che potrebbe sembrare dalla qualifica. La prossima volta provvederanno almeno a una serie di gabinetti trasportabili, come quelli che toccavano – prima del restyling e della piazza abbagliante – ai frequentatori della Mostra di Venezia.
Questioni di cacca. “Toilet, a Love Story” è stato uno dei film più popolari dell’estate nel subcontinente indiano. Ne dà notizia il New York Times, non sempre tempestivo nel riferire quel che succede a Bollywood. Lo ha girato Shree Narayan Singh, prendendo spunto da una storia vera. Dopo un matrimonio combinato, la sposa prende atto che nella casa dello sposo non esiste un gabinetto degno di questo nome, e se ne torna dai genitori finché il marito provvede (in fondo, basta qualche mattone). Più di recente, per motivi simili, una moglie ha chiesto il divorzio e il giudice lo ha accordato.
E’ una commedia, ma affronta un serio problema di salute pubblica nel subcontinente che quest’anno festeggia i 70 anni di indipendenza dal colonialismo britannico. Vuol dire che “I figli della mezzanotte”, i bambini con poteri magici nati alla mezzanotte del 15 agosto 1957, oggi sarebbero nonni (anche bisnonni, lì le generazioni vanno più svelte). Lo raccontava benissimo Suketu Mehta in “Maximum City”, gran reportage su Bombay – così fu battezzata dai fondatori portoghesi, il resto è violenza indù. Su un miliardo e trecentomila persone, si calcola che una buona metà faccia quel che deve all’aperto.
Ora il primo ministro Narendra Modi ha promesso cento milioni di nuovi cessi, colorati e ornati con festoni (capita però che nella foga siano costruiti senza collegamento con le fogne, rimedio peggiore del male). “Toilet, a love story”, con una star hollywoodiana come Akshay Kumar, fa parte della campagna sociale, le precedenti erano contro la dislessia e per i diritti delle bambine. C’è anche una app, segno che lo smartphone viene prima dello sciacquone. “Quando la natura chiama, usa il telefono”, sta scritto sui manifesti.
Politicamente corretto e panettone