Perché guardare Oltre la notte
Quello che c'è da sapere sul film di Fatih Akin, con Diane Kruger, Numan Acar, Denis Moschetto, Samia Chancrin
Film da dibattito. Sul terrorismo (ci sono solo gli islamici o anche i neonazisti possono fare danni?). Sul dolore che si incrocia con la vendetta. Sulla sofferenza che si intreccia con il perdono. Sulla madre coraggio che in un attentato ha perso il marito e il figlio piccolo, e con fatica riemerge dal nulla (“Aus Dem Nichts” era il titolo originale). Volendo, anche un dibattito sulla tossicodipendenza e la possibilità di uscirne, sposando in carcere il marito spacciatore e mettendo su la famigliola modello illustrata in apertura di film. Il marito turco ha mollato lo spaccio e messo su una piccola azienda, la biondina che si drogava perché cresciuta tra gli agi ma senza amore ha trovato la pace domestica. Turco-tedesco, il marito. Com’è “turco di Amburgo” il regista Fatih Akin. Prendiamo a prestito la formula dal suo film “La sposa turca”, vincitore dell’Orso d’oro alla Berlinale del 2004. Quando la Berlinale era la Berlinale, e Fatih Akin era Fatih Akin: scriveva copioni magari più pasticciati, certamente meno adatti al dibattito, ma aveva grinta e originalità. Il resto lo faceva l’attrice Sibel Kekilli, ex pornostar (un piccolo brivido attraversò la sala stampa, quando i giornalisti lo scoprirono). In “Oltre la notte” e tutto a posto, tutto ammodo, tutto pronto per essere smontato scena per scena, dando inizio al giro di opinioni. E alla pioggia di premi: Diane Kruger ha vinto la Palma d’oro a Cannes come migliore attrice (rubandola a Emmanuelle Seigner e a Eva Green che regnano nel film di Roman Polanski “Quel che non so di lei”), più un Golden Globe per il film non americano. Katja va alla sauna con l’amica, lasciando il figlio Rocco con il marito Nuri (e dopo aver notato una bicicletta messa male). Torna e ci sono le transenne, è scoppiata una bomba nell’ufficetto. Neonazisti, quindi con protezioni in alto (altra scena telefonatissima, come l’avvocato buono). Non resta che fare da sé, o almeno pensarci seriamente – c’è internet per i dettagli. Si capisce che anche lo scenografo deve guadagnarsi il pane, e la Bmw fornire le automobili ai film tedeschi. Ma cosa farà mai l’ex spacciatore, per permettersi la bella casa con il giardino intorno?