Nicolas Winding Refn. Elaborazione grafica Il Foglio

Cosa guarderemo quando Netflix sarà passato di moda

Mariarosa Mancuso

Scatterà la caccia al prodotto di nicchia. Per attrezzarsi da subito non sembra esserci di meglio della piattaforma byNWR

Siccome Netflix prima o poi perderà l’aura di figaggine che ha di questi tempi (raggiunta anche con il fattivo contributo di chi considera lo streaming il male del mondo, mica un modo per vedere più film e continuare a produrli) conviene attrezzarsi per il futuro. Quando passare le serate sul divano guardando le serie ridiventerà una faccenda da couch potatoes, con adolescenti solitari, coppie senza brividi, ragazze con il pigiama e il gelato in vaschetta per rimuginare sul fedifrago “che diceva di amarmi ed è sparito” (tra le tante sono le cose che internet ha rivestito di nuovo: stare la sera a casa non è da sfigati).

   

Quando Netflix sarà un po’ meno di moda (e i nemici se ne saranno fatti una ragione: è qui per restare, e per farci vedere i film in lingua originale con i sottotitoli) e quando MUBI, con il suo catalogo di film da cineclub, resterà uno streaming per chi ama i cineclub, scatterà la caccia al prodotto di nicchia. Per attrezzarsi da subito: non sembra esserci nulla più di nicchia della piattaforma byNWR, dove NWR sta per Nicolas Winding Refn, il regista del bellissimo “Drive” (con Ryan Gosling e Carey Mulligan) e del meno riuscito “The Neon Demon”. Da qualche anno il regista danese compra (i diritti) e restaura film. Dallo scorso luglio li ha messi a disposizione del pubblico interessato e non pagante, appunto sulla piattaforma (si affretta a dichiarare, sul Guardian: “Niente trucco e niente inganno, non è che poi vengo a battere cassa”). Film di serie B, da sempre la sua passione, anche come antidoto – spiega – all’educazione romantica che la sua generazione di quasi cinquantenni ha avuto in sorte. Meravigliosi film di serie B.

  

 

Come “Night Tide” di Curtis Harrington, costato 25 mila dollari nel 1961. Con Dennis Hopper, acchiappato prima di “Easy Rider”, prima di “Nick mano fredda”, prima dello psichedelico “The Trip” diretto da Roger Corman (l’altro attore era Jack Nicholson). Somiglia a “Il bacio della pantera”: una bella ragazza scopre di appartenere a un’antica stirpe di donne-pantera, basta un bacio per tirar fuori gli artigli (come prima mossa, divora lo psicoanalista che le spiega: “E’ solo paura del sesso”). In “Night Tide” – Marea di notte – la bella ragazza scopre di appartenere all’antica stirpe delle sirene. Saremmo disposti a giurare che Guillermo del Toro lo ha visto, prima di pensare a “La forma dell’acqua”.

    

Ogni film ha il suo apparato, direbbero i cinefili: testi, fotografie, musiche d’accompagnamento. Ma non dovete studiarli, basta buttarsi sui film. Per esempio, su “The Burning Hell”, che mette in guardia gli spettatori dall’inferno: “Ventimila gradi Fahrenheit senza una goccia d’acqua”, dice il manifesto. Come con certi filmini che mettevano in guardia dalle canne, ci divertiamo a tal punto da farci un pensiero.