Tutti i Joker del grande e piccolo schermo
Il 3 ottobre arriva nelle sale italiane il film di Todd Phillips, premiato con il Leone d'Oro a Venezia, sul nemico di Batman. Clown, gangster o ribelle, dietro a un grande supereroe ci sono sempre grandi supercriminali. Eccone una carrellata
Joker come Amleto
Per molti attori ormai interpretare Joker, il classico antagonista di Batman, è una sorta di consacrazione. Joker è stato creato nel 1940 da Bob Kane, Bill Finger e Jerry Robinson: i primi due hanno ideato anche l’Uomo Pipistrello, il secondo era il giovanissimo disegnatore allievo di Kane. Gli autori si sono ispirati a Gwynplaine, clown dalle labbra sfigurate in un perenne lugubre sorriso nel film L’uomo che ride diretto da Paul Leni nel 1928, adattamento del racconto di Victor Hugo. È un perfetto antagonista per Batman, non dal punto di vista fisico ma psicologico: l'uno vuole riportare l’ordine, l'altro crede solo nella risata perché non ritiene che un ordine sia possibile. E come il suo avversario dal mantello nero, anche Joker può avere molteplici interpretazioni. Nei fumetti, al cinema e in tv. Il 3 ottobre esce nelle sale italiane l'ultima versione, quella del film Joker di Todd Phillips vincitore del Leone d’oro a Venezia e interamente dedicato al personaggio, con protagonista Joaquin Phoenix.
Intanto, ecco una carrellata di tutti i volti del Joker, sul piccolo e sul grande schermo.
Il Joker di Cesar Romero
L’attore newyorkese di origine cubana è il Joker nella serie tv degli anni Sessanta: non vuole neppure tagliarsi i baffi per la parte, ben visibili sotto il trucco. Eppure il suo personaggio, che appare in ben diciotto episodi, è indubbiamente carismatico e legato alle versioni a fumetti dell’epoca. Batman, Robin e i suoi nemici sono bambini cresciuti il cui campo di giochi è Gotham City. È una versione stravagante e spensierata, un Joker che non uccide nessuno. Ogni episodio è diviso in due parti, la prima, al mercoledì, finisce sempre con un classico cliffhanger: Batman e Robin in pericolo legati a qualche macchina mortale (i cattivi d’antan non si sporcano mai le mani per fare a fette i buoni), nella seconda i Nostri vincono. In un’intervista del periodo, a Romero venne chiesto se non avrebbe voluto per una volta che i cattivi vincessero. “Vinciamo sempre il mercoledì sera”, rispose. “Ma poi arriva il giovedì sera e perdiamo”.
Il Joker di Jack Nicholson
Nel 1989 Batman rinasce come icona pop. Era già stato rilanciato nei fumetti pochi anni prima, nel 1986 con la saga di Frank Miller Il ritorno del Cavaliere Oscuro con un Batman invecchiato in una Gotham City più cupa che mai. Ma il film di Tim Burton, vero blockbuster, lo rende ancora più popolare tra il grande pubblico. Molto del successo lo si deve anche al Joker di Jack Nicholson: un istrionico gangster responsabile della morte dei genitori di Bruce Wayne quando questi era bambino (in pratica ha “creato” Batman visto che Wayne si veste da pipistrello per vendicarli). Forse il Joker più equilibrato: né clown né troppo realistico.
Il Joker di Heath Ledger
È il primo Joker vincitore di un Oscar, quello del film Il cavaliere oscuro (2008) di Christopher Nolan. Premio postumo, visto che Ledger è morto a meno di trent’anni, nel gennaio 2008, prima dell’uscita del film. Il suo Joker è un agente del caos, semina distruzione e morte per puro diletto, mentre Batman e le forze dell’ordine sembrano impotenti. Ledger si immerge totalmente nel personaggio, leggendo molti fumetti, come The Killing Joke, la graphic novel del 1988 di Alan Moore e Brian Bolland sul rapporto fra Batman e il suo arcinemico, che rivela anche le origini del personaggio. Una grande interpretazione la sua, che però oscura il protagonista, che al confronto sembra un buffone vestito da pipistrello in un poliziesco alla Ispettore Callaghan.
Il Joker di Jared Leto
Anche il Joker ha una groupie. È la sua ex psichiatra Harleen Frances Quinzel che per amore di lui lascia la professione e diventa una criminale con il nome di Harley Quinn (Arlecchina). La vediamo in Suicide Squad (2016) dove il Joker è interpretato da Jared Leto: tatuatissimo, è un banale sociopatico. Gli ruba la scena Margot Robbie, splendida Harley Quinn, personaggio creato nella serie animata degli anni Novanta e solo in seguito passato ai fumetti. Grazie a lei, da tre anni a questa parte le fiere del fumetto sono piene di cosplayer travestite da Harley Quinn.
“The Killing Joke sarebbe un capolavoro del fumetto se non ci fosse Batman” avevano scritto alcuni critici. Giudizio probabilmente ingeneroso ma il nuovo film di Todd Phillips, grazie a un efficace Joaquin Phoenix, è esattamente questo: una sorta di interpretazione d’autore del personaggio come spesso avveniva nei fumetti degli anni Ottanta (ed è pure ambientato in quel decennio). Arthur Fleck diventa progressivamente il Joker per ribellione verso una società che lo calpesta e deride.
Quando Luke Skywalker era il Joker
Non si esce vivi dagli anni Ottanta se sei stato un’icona del decennio. Dopo Star Wars, Mark Hamill stenta a trovare lavoro, lo identificano tutti con Luke Skywalker, il cavaliere Jedi. Passa quindi al “lato oscuro” e dà la voce al Joker nella bellissima serie animata di Bruce Timm e Paul Dini (la stessa nella quale è nato il personaggio di Harley Quinn). In Italia la serie come al solito è stata doppiata, facendoci perdere l'interpretazione di Hamill, che però negli Stati Uniti torna al successo proprio grazie a Joker. Poi darà la sua voce anche ad altre serie e film d’animazione. “Appena abbiamo sentito la sua risata spettrale abbiamo saputo che avevamo il Joker” ha ricordato Timm.
Insomma, il Joker può essere clown, gangster, ribelle, agente del Caos, oppure qualcosa di completamente diverso: ma il suo fascino rimane sempre. Perché dietro a un grande supereroe ci sono sempre grandi supercriminali.
Politicamente corretto e panettone