C’erano modi migliori per occupare il tempo in quarantena, lasciando ai professionisti i lieviti e la panificazione (con gli svolazzi lirici sulla medesima). Va registrato comunque il prossimo passaggio: l’apicoltura, così come viene raccontata da Helen Jukes in Il cuore di un’ape. Il mio anno da apicoltrice di città. Helen – diffidare dei libri in cui il nome in copertina coincide con quello della protagonista – viveva di lavori precari e amori altrettanto, prima di comprarsi un’arnia dove allevare api cittadine. E imparare a prendersi cura di sé. Faccenda sacrosanta, ma davvero bisogna passare dalle api? Una volta, gli anni degni di nota e di narrazione erano spesi a leggere Marcel Proust.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE