Vestito rosso del tipo che stende, più del plissettato bianco che svolazza in “Quando la moglie è in vacanza”. Tacco di una scarpa accorciato di un centimetro, per ancheggiare meglio. Così Marilyn Monroe appare in “Niagara” di Henry Hathaway, il film che nel 1953 la lanciò. Aveva già fatto una particina in “Eva contro Eva”, non di quelle che si stampano nella memoria. In “Niagara”, vestita per uccidere – proprio quel che ha in mente, d’accordo con l’amante vuole sbarazzarsi del marito – incontra una signora più ingenua e dimessa. “Perché non indossi mai un vestito così?” chiede lo sposo della signora (sono in viaggio di nozze). “Bisogna prepararsi fin da piccole” risponde la sventurata.
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