Oltre Marilyn. Il mito della Monroe tra film e opere d'arte
Il 5 agosto del 1962, moriva a trentasei anni "il volto d'America". Piccolo viaggio in otto tappe nella carriera e nel mito dell'attrice
"Il volto dell'America"
"Era domenica". Quel giorno per Virna Lisi "non si può cancellare, almeno per chi come me vedeva in lei più che una donna, più che un modello, l'essenza del bello", raccontò in una lunga intervista al Monde il giorno dopo essere stata premiata ai Premi Cesar come migliore attrice.
E non lo dimenticò neppure Andy Warhol, perché "quel giorno si spense il volto d'America". Per l'artista "con lei non contavano le doti recitative o quelle artistiche. Lei era di più, catturava lo sguardo".
Quel giorno, quel 5 agosto del 1962, moriva a trentasei anni Marilyn Monroe.
Il magnifico scherzo
A sentire gli esperti di cinema "Il magnifico scherzo" (Monkey Business) è il film meno riuscito di Howard Hawks tra quelli nei quali ha diretto Cary Grant. Eppure a quasi settant'anni di distanza dall'uscita nelle sale è ancora trasmesso in tv (soprattutto in America). Il motivo è semplice: Marilyn Monroe. L'attrice per la prima volta nella sua carriera ebbe un ruolo di rilievo, quello di Lois Laurel.
Niagara
E' in Niagara di Henry Hathaway (1953) che Marilyn divenne arte. Andy Warhol si ispirò ad alcune foto di Gene Korman scattate per questo film, per la realizzazione delle famose serigrafie raffiguranti il volto dell'attrice
Quando la moglie è in vacanza
Fu in "Quando la moglie è in vacanza" (1955) che Marilyn divenne "il sogno erotico degli americani", secondo il regista Peter Bogdanovich. La scena nella quale la gonna bianca di Marilyn viene sollevata da una improvvisa corrente d'aria, "rappresentò un turbamento collettivo, qualcosa che non potevamo dimenticare".
A qualcuno piace caldo
"Per anni Marilyn fu considerata più bella che brava. Poi uscì 'A qualcuno piace caldo' e in pochi continuarono a insistere su questa posizione", raccontò Lauren Bacall.
La versione di Dalì
Per Salvador Dalì Marilyn "fu una rivoluzione". Il fotomontaggio con Mao fu realizzato per la copertina dell'edizione natalizia del 1971 di Vogue Francia. Per l'artista l'immagine dell'attrice aveva cambiato l'iconografia americana come quella di Mao quella cinese.
L'immagine di Marilyn
Fu Arthur Zinn nel 1959 il fotografo "che meglio di tutti gli altri riuscì a immortalare la sensualità di Marilyn Monroe", disse Arthur Miller, per cinque anni marito dell'attrice dal 1956 al 1961.
Something's Got To Give
Something's Got To Give è l'ultimo film a cui ha partecipato Marilyn Monroe. Il regista della pellicola, George Cukor, disse poche settimane dopo la morte dell'attrice, che "con lei fu difficile lavorare, la diva aveva già preso il posto della donna, i vizi avevano sostituito completamente le virtù".
Politicamente corretto e panettone