Era Frau Blücher (nitrito). La scontrosa governante del “castello Ululà”, dove il barone Victor Frankenstìn con il fedele Aigor (“gobba, quale gobba?”) conduce audaci esperimenti: cervelli fuori uso innestati in corpi giganteschi. A sentir pronunciare il suo nome, i cavalli giù nelle scuderie nitriscono spaventati. Frau Blücher (nitrito) non si scompone, tranne quando confessa un’antica liaison con il vecchio barone Frankenstein. Anche lui trafficava in laboratorio, tra fulmini e cadaveri da rianimare: siano sempre lodati Mary Shelley per il personaggio e Mel Brooks per la parodia “Frankenstein jr” (con riciclo del vecchio laboratorio Universal che era servito a James Whale e a Boris Karloff).
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