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Dopo l'arte concettuale tocca al cinema. Parola di Fran Lebowitz
In arrivo il nuovo libro dell'attrice e scrittrice statunitense che tenta insieme ad alcuni volontari “il duro lavoro di imitare l’arte nelle sue forme contemporanee”. Intanto arriva "Rare Beasts" un commedia romantica non proprio da manuale
“La vita somiglia più a un portapiante in macramé che a un dipinto di Seurat”. Ecco perché non possiamo non celebrare Fran Lebowitz, pur restando convinti che in una serie come “Pretend it’s a City” il regista Martin Scorsese non dovrebbe ridere così tanto (fa l’effetto delle risate registrate in una sit-com, andate a verificare su Netflix, se non siete convinti). Il macramé sta nel libro in uscita da Bompiani il 26 maggio: “La vita è qualcosa da fare quando non si riesce a dormire” (le risate qui sono tutte vostre). E purtuttavia, al capitoletto “Arte”, Fran Lebowitz e alcuni volontari tentano “il duro lavoro di imitare l’arte nelle sue forme contemporanee”. Tocca anche al cinema, dopo l’arte concettuale e il layout da rivista (i testi sono degli anni 70, quando la scrittrice che non scrive – troppo faticoso – aveva una rubrica su “Interview” di Andy Warhol), – tocca al cinema. Opere impegnate, naturalmente, giacché “la vita non imita l’intrattenimento”. E dunque: “Abbiamo esplorato i temi della violenza, della disperazione e dell’ingiustizia che si celano sotto la superficie della nostra società”. Se lo fate leggere a certi critici neanche si accorgeranno di essere presi in giro.
Fuori dal recinto dei film inguardabili – e in attesa che finiscano di ridoppiare Laverne Cox in “Una donna promettente” di Emerald Fennel con un trans invece che (orrore!) un maschio – il Guardian annuncia “una commedia romantica che fa a pezzi il manuale delle commedie romantiche”. L’ha scritta e diretta Billie Piper, già reginetta di Mtv e attrice nella serie “Penny Dreadful”. In “Rare Beasts” – bestie rare – ha la parte della protagonista Mandy, con un figlio a carico e un lavoro in una casa di produzione tv. Cerca l’amore, perché siamo in una commedia romantica. Troverà soltanto lo sgradevolissimo Pete, e siccome nella vita bisogna accontentarsi – a differenza dei film, dove al primo disastroso incontro segue Mr Uomo Giusto – lei si accontenta. E naturalmente, a differenza di quel che succede nei film, non è che al primo incontro pensano di non essere fatti l’uno per l’altra, ma poi si scoprono anime gemelle, opposti che si attraggono tipo calamita. Ma bisogna pur mollare la casa dei genitori, che hanno al solito centomila modi per impicciarsi. Per contorno, c’è Londra in tutta la sua bellezza, il Tamigi per passeggiare. Levando l’audio durante le risse, potrebbe sembrare un film di Richard Curtis, il regista di “Love, Actually”. “Ma niente lezioni di vita”, fa notare il critico del Guardian, pure lui evidentemente infastidito dal genere “inspirational” che dilaga dappertutto. Inspirational, per fortuna, non è neanche Fran Lebowitz, capace di spazzare via in una frase tutta la retorica sulla bellezza dell’anima: “Se il vostro corpo lascia intuire qualcosa di ciò che avete dentro, non siete belli: state sanguinando”.
Politicamente corretto e panettone