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"Black Widow" su Disney+, e Scarlett gli fa causa
L’attrice ha trovato il fatto sconveniente: se scegliete la visione casalinga, non a buon mercato ma ammortizzabile per gruppi di amici o famiglie con schermo gigante, le sottraete la sua percentuale sugli incassi al botteghino
Visto “Black Widow”, con la supereroina Scarlett Johansson? E dove l’avete visto, al cinema o su Disney+, con il sovrapprezzo di 20 euro? Se avete scelto la visione casalinga, non a buon mercato ma ammortizzabile per gruppi di amici o famiglie numerose con schermo gigante, avete sottratto a Scarlett Johansson la sua percentuale sugli incassi al botteghino. L’attrice ha trovato il fatto sconveniente e giovedì scorso ha mandato gli avvocati alla Los Angeles Superior Court per far causa alla Disney.
Rottura di contratto, sostiene l’attrice: quando fu stipulato (i film con gli effetti speciali sono lunghi da confezionarsi) nessuno avrebbe mai immaginato un’uscita Day & Date – lo stesso giorno, in tutto il mondo dove il film viene distribuito – che comprendesse lo streaming. Legale, ovvio: ma i pirati son pirati perché nessuno riesce ad acchiapparli, quindi loro si davano ugualmente da fare. Aveva cominciato la Warner, mettendo su Hbo Max i suoi titoli del catalogo 2021 lo stesso giorno dell’uscita in sala. Disney ha seguito l’esempio, con “Mulan” e “Crudelia”.
Guardando al futuro, Warner ha deciso che nel 2022 tornerà alla distribuzione esclusiva in sala. Per la gioia di registi come Christopher Nolan, contrarissimo a vedere il suo “Tenet” su uno schermo minuscolo. Erano ragioni artistiche, nel film il tempo tornava indietro come una pellicola cinematografica proiettata al contrario: certe scene di massa in effetti perdevano molto, dando allo spettatore l’impressione di non capire nulla della trama (non si capiva un accidente neanche al cinema, tranquilli).
Scarlett Johansson neanche ci prova, a scomodare l’arte. È una faccenda di soldi, pura e semplice. Un braccio di ferro con la premiata ditta fondata da Walt Disney: ultimo film arrivato nelle sale, “Jungle Cruise”. Anche gli attori Emily Blunt e Dwayne “The Rock” Johnson potrebbero far causa, ma sembra abbiano già deciso di no – evidentemente sono più interessati ai futuri film della saga.
Disney immediatamente ha contrattaccato, rivelando che solo con le percentuali finora incassate l’attrice ha guadagnato 20 milioni di dollari. È una cosa che non si fa, di solito. Ma i dirigenti erano furiosi: Scarlett aveva smorzato preventivamente l’attacco rendendo note le cifre dei loro stipendi bonus. Secondo l’attrice, il Day & Date in contemporanea con lo streaming – sulla piattaforma di casa, perlopiù, avviata per contrastare Netflix – ha l’unico scopo di far aumentare gli abbonati al servizio. E se aumentano gli abbonati aumenta il valore delle azioni del maxigruppo Disney, assieme al bonus dei dirigenti (già ben pagati, son lavori intellettuali che rendono).
Vi terremo informati, man mano che le cause e controcause avanzeranno. Per ora Disney ha vinto la guerra dei copywriter – o degli avvocati con ottimo uso della lingua. Ha accusato Scarlett Johansson di “callous disregard” verso la tragedia e i disastri del Covid. Un cuore di pietra che in un angolino conta i suoi milioni.
Politicamente corretto e panettone