I registi dicono di non capirci niente nemmeno loro. "America latina" dura un’ora e mezza, ma allo spettatore sembrano tre. "Leave no traces", invece, ne dura due e quaranta, ma volano rapide
I fratelli (gemelli) Fabio e Damiano D’Innocenzo hanno una passione per le piscine e per Elio Germano. Da “Favolacce” a “America Latina” – ultimo film italiano dei cinque in concorso alla Mostra di Venezia – la piscinetta gonfiabile è promossa a piscina di cemento, nel giardino di cemento di una villa di cemento che sorge in mezzo al nulla (però si vede che l’architetto è passato di lì, mettendo la sua firma su un incongruo scalone curvo che richiama la forma della piscina – o viceversa, solo l’architetto può saperlo).
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE