"Bond, James Bond"
Con “No Time To Die”, Daniel Craig saluta 007: sei curiosità
Dopo 15 anni, cinque interpretazioni e molti, molti drink, l'attore britannico lascia la spia con licenza di uccidere. Chi sarà il prossimo?
Gadget ai limiti del fantascientifico, smoking raffinati, macchine da sogno, missioni spericolate, donne bellissime e tanto, tanto alcol (“agitato, non mescolato”). “No Time to Die” è il venticinquesimo film ufficiale di 007 - James Bond, nato dalla penna di Ian Fleming e tra le icone più fortunate del mondo del cinema. Con Daniel Craig al passo di addio e un futuro tutto da scrivere, alcune curiosità sulla spia con licenza di uccidere.
1.111 milioni
In dollari, l’incasso del film di 007 più visto di sempre, “Skyfall”, unico a superare il miliardo. A completare il podio, “Spectre” (circa 880 milioni) e il rifacimento del 2006 di “Casino Royale” (quasi 592 milioni), tutti con Daniel Craig nei panni di James Bond. Quarta posizione per “Quantum of Solace”, sempre con l’attore britannico, mentre il primo degli altri interpreti è Pierce Brosnan con “Die another day”, in italiano "La morte può attendere" (circa 362 milioni di incassi).
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Tra una missione e l’altra, James Bond non rinuncia mai a una buona bevuta. È nel remake del 2006 di “Casino Royale” che la spia inglese raggiunge l’apice dell’alcolismo, arrivando a bere ben ventisei unità alcoliche (ottenute sommando tutti i drink, i calici e le bottiglie consumate durante la pellicola, incluso un cocktail avvelenato). Il più sobrio? Vendetta privata, con sole quattro unità.
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La storia legata al primo romanzo di James Bond, “Casino Royale”, segue una lite sui diritti d’autore lunga cinquantadue anni. Nel 1954, subito dopo averlo scritto e pubblicato, Ian Fleming ne vendette i diritti per autorizzarne un film per la televisione. Charles Feldman, entratone in possesso, provò a produrre il film con Eon, ma non si raggiunse l’accordo e ne nacque una parodia. Solo nel 2006 Eon è riuscita ad acquisirne i diritti e a farne il primo film con Daniel Craig.
5
“No Time to Die” porta Craig a essere il terzo interprete più presente di sempre nelle pellicole sulla spia inglese dell’MI6: con cinque apparizioni supera Pearce Brosnan (quattro). A precederlo, il leggendario Sean Connery (sei, più una non ufficiale), mentre in testa resta Roger Moore, con sette.
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Gli anni di Daniel Craig. All’uscita del primo film in cui interpretava Bond ne aveva 38.
6
Nei suoi quasi 60 anni di storia, sono sei gli attori che si sono succeduti nei panni della spia con licenza di uccidere. Si parte con Sean Connery, cinque volte Bond tra 1962 e 1967 (con un ritorno nel 1971 e una riapparizione “apocrifa” nel 1983), passando per George Lazenby (1969), il “re delle presenze” Roger Moore (1973-1985), Timothy Dalton (1987-1989), Pierce Brosnan (1995-2002) e Daniel Craig (2006-2021). Chi sarà il prossimo?
Politicamente corretto e panettone