Soldi, mafia e morti. Quando eviti la Russia ma la Russia non evita te
Appunti su McMafia, in onda sulla Bbc per una sola stagione. Otto episodi sulla criminalità organizzata russa che arriva un po' in tutto il mondo
"Ho una regola: mai investire in Russia”. Il giovanotto in giacca e camicia bianca con gemelli ha una bella fidanzata e una bella barca. Cresciuto negli agi a Londra, passa di festa in festa. I genitori sono esuli russi del tipo molto danaroso, fuggiti da Mosca per garantire al rampollo ottime scuole e ottimo inglese (anche per qualche altro motivo che scopriremo più avanti). Il passato ha il brutto vizio di ritornare, risucchiando chi vuole lasciarsi alle spalle la famiglia (e i suoi sporchi affari, anche questo lo scopriremo più avanti). Sennò gli scrittori di feuilleton, d’avventura, di melodramma e di mafia – in tutte le combinazioni, compresa l’epica del “Padrino” che compie 30 anni e torna nei cinema splendente di restauro – resterebbero disoccupati.
“McMafia” è andato in onda sulla Bbc per una breve stagione, nel 2018 (i fan aspettano ancora la seconda). Tratto da un libro di Misha Glenn che dieci anni prima prometteva un viaggio nella nuova criminalità organizzata e globale. Dove qualcuno suona alla porta dicendo “Ha ordinato una pizza?”, e ammazza la casalinga che gli apre (e i vicini dicono: “Sembrava una donna tranquilla, nessun legame con la malavita”). Era successo davvero, le ramificazioni dell’intrigo andavano dalla Russia post sovietica alla Nigeria, agli Stati Uniti, all’India e alla Colombia.
Gli otto episodi della prima stagione fanno girare il mondo all’attore James Norton (se seguite i consigli, l’avete visto nella parte del giovane padre moribondo in “Nowhere Special” di Uberto Pasolini: fa il casting alle famiglie o ai single che adotteranno il suo bambino). In “McMafia” si chiama Alex Godman, e ha avuto l’idea non brillantissima di darsi alla finanza, fondi di investimento. Alex evita la Russia ma la Russia non evita Alex. Zio Boris, anche lui esule a Londra con un pesantissimo accento, vorrebbe usare i fondi per ripulire le enormi somme guadagnate dai trafficanti di droga. Il nostro rifiuta sdegnato, “io faccio il banchiere”. Passano pochi giorni e la famiglia è in pericolo. Del resto lo avevano avvertito: “Prima o poi arrivano, non dimenticare chi sei”. E’ gente che non si fa impietosire dalla fidanzate incinte, che poco prima avevano scherzato, davanti a comportamenti sfuggenti: “Fammi indovinare, sei un gangster”. Non si sa quanto controvoglia. O quanto il nostro abbia finalmente scoperto la sua vera vocazione: sparare e uccidere. Sempre in nome della famiglia, che finalmente gli spiega da dove vengono (e quanto sono costati) i soldi che lo hanno fatto vivere nel lusso.
Effetto nostalgia