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Romy dei miracoli

 A quarant'anni dalla morte Parigi celebra la “Sissi” più amata di tutti i tempi

Giacomo Giossi

La Francia ricorda l'icona del suo cinema: la Galerie de l’Instant, nella capitale, mette in mostra Romy Schneider attraverso scatti d'autore, in uno spazio capace di quell'intimità indispensabile per avvicinarsi alla delicatezza del mito dell'attrice 
 

Figlia d’arte in una famiglia che un po’ come tutte in Germania aveva un passato da omettere e un futuro da rendere presentabile, Romy Schneider diviene in breve tempo un’icona del cinema francese. Dopo i primi film tedeschi (tra cui l’arcinota saga della principessa Sissi), Romy Schneider viene rapita (secondo la stampa tedesca di allora) o liberata (secondo lei stessa) da Alain Delon che la porta con sé a Parigi dove grazie a Luchino Visconti compie la sua metamorfosi rivelandosi come una delle più grandi attrici europee del Novecento. Negli anni Settanta Romy Schneider diviene così l’interprete ideale dei drammi borghesi che fanno da sfondo ai film di Claude Sautet, ma anche punto di riferimento della nuova cinematografia europea da Losey a Zulawski, da Costa Gavras a Tavernier.

 

Bellissima vestita da André Courrèges, Romy Schneider rivela una capacità di contenere un’eleganza classica e rarefatta con una forza emotiva contemporanea che non può mai lasciare indifferenti. Sempre in bilico tra la frustrazione di un paese che la definì una traditrice (la Germania) e l’ossessivo bisogno di accettazione là dove in ogni caso si avvertiva sempre come una straniera, Romy Schneider morì nel 1982 nel pieno di una carriera in ascesa. Oggi Parigi la celebra (e in fondo mai si è dimenticata di lei) con una bellissima mostra alla Cinémathèque. Ma è forse in un altro luogo dove è possibile ritrovarla al di là delle avversità che la vita le ha posto, ed è in una piccola galleria del Marais. Là dove oggi è difficile trovare cose che non siano negozi finto vintage, finto tipico e in generale finto parigino, in un angolo di Rue de Poitou, è subito visibile la bella insegna rossa de La Galerie de l’Istant che al concetto di icona nel Novecento sotto forma di fotografia d’autore dedica da sempre il suo spazio.

 

Un po’ laboratorio, un po’ magazzino e un po’ atelier, La Galerie de l’Instant offre la giusta intimità che occorre per avvicinarsi alla delicatezza del mito di Romy Schneider. Le fotografie sono esposte sopra le cassettiere come appoggiate sul pavimento, le cornici possono essere prese in mano e le foto viste da vicino. In questo spazio il tempo non concede nulla alla morte o al dolore, qui è tutto occupato dall’immensa bellezza di un’attrice realmente unica. Tra tutti spicca lo scatto di Helga Kneidl, Romy in primo piano, le spalle nude, tra le labbra una sigaretta, con le mani ha appena schioccato un fiammifero. Gli occhi concentrati sulla fiamma che tra le ombre la illumina: bellissima. 

 

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