tutti i vincitori
Una notte di Emmy. Senza sorprese e senza lacrime
La serata che premia la serialità televisiva, tra glamour e scandali, è stato l'ennesimo ritorno allo standard. Vittorie scontate: da "Succession" a "White Lotus", da Zendaya IN "Euphoria" a Michael Keaton in "Dopesick". La tv generalista ha perso ancora
Back to the standard, in ogni senso. Nella notte tra ieri e oggi si sono tenuti a Los Angeles i premi più prestigiosi della serialità televisiva americana che, anche quest’anno, hanno ribadito una – finora – sempiterna verità: Hbo è e rimane la fabbrica che sforna le serie di maggior qualità al mondo. Trentotto statuette, molte delle quali dedicate a riconoscimenti di peso e ben il doppio di quelle dello scorso anno, sanciscono che – tra Hbo e la sua costola streaming Hbo Max – la ricercatezza e la qualità, sotto ogni punto di vista, hanno ancora lì la loro casa preferenziale.
Trionfa la ormai consolidata Succession, che vince cinque premi tra cui quello come miglior serie drammatica e miglior attore non protagonista a Matthew Macfadyen (il viscido, misero e arrivista Tom, marito di Shiv Roy). La serie su una famiglia di magnati di un impero audiovisivo, in bilico tra lotte fratricide e smania di potere, si consolida anche quest’anno come un meccanismo narrativamente perfetto, oleato in ogni suo piccolo ingranaggio. Una serie che ha meritato tutte le candidature prese (ben venticinque) e indubbiamente i premi che ieri e oggi si è portata a casa.
Sempre in casa Hbo, fa manbassa di premi The White Lotus che porta a casa dieci Emmy tra cui miglior miniserie, miglior regia e sceneggiatura. Premi dati anche agli attori non protagonisti Jennifer Coolidge e Murray Bartlett. Il racconto si snoda in un resort extralusso hawaiano dove si recano per un soggiorno differenti nuclei famigliari eterogeneamente composti. Un fattaccio iniziale crea il giusto mood di mistero, per una narrazione che poi si dipana in modo originale e sorprendente a livello di scrittura (chi fa lo sceneggiatore non dovrebbe esimersi dal dare una sbirciatina). La seconda stagione arriverà in autunno ed è stata girata a Taormina.
La statuetta come miglior serie comedy se la aggiudica Ted Lasso, serie Apple Tv+ (altro marchio che ormai svetta per qualità sopra i concorrenti) che racconta le gesta di un allenatore di football americano chiamato a guidare una squadra di calcio inglese. Il personaggio di Ted, interpretato dal bravissimo Jason Sudeikis, che infatti vince ancora come miglior attore in una serie di commedia, è portatore di uno sguardo positivo sulla realtà, qualche volta un po’ ingenuo ma mai senza ragioni. È una serie quasi generalista nell’approccio (generalista all’americana, si intende), intrattiene e diverte ma fa anche pensare. La sua sofisticatezza emerge più lentamente che in altri prodotti, ma una volta trovata sa sorprendere.
Sempre riguardo le sorprese, quest’anno gli americani premiano anche la serialità orientale. Squid Game, successone di pubblico targato Netflix, si aggiudica sei premi tra cui miglior attore di serie drammatica a Lee Jung-jae e miglior attrice guest star in serie drammatica. Sempre nella categoria drama, la migliore interprete femminile è Zendaya per Euphoria (Hbo), serie che vince altre cinque statuette.
E ancora, in ordine sparso e citazione arbitraria: Jean Smart che vince come miglior attrice protagonista in una serie comedy ovvero Hacks (ancora inedita in Italia) mentre Amanda Seyfried trionfa come protagonista della miniserie The Dropout. Fronte non protagonisti menzioniamo Julia Garner in Ozark e Brett Goldstein in Ted Lasso. Ultimo ma non ultimo il magnifico Michael Keaton che vince come miglior attore di miniserie per Dopesick, interessante racconto recuperabile su Disney + che mette al centro l’industria farmaceutica americana legata alla produzione di oppioidi.
Per il resto, uno show che è parso forse un filo più dinamico della media delle cerimonie di premiazione. Qualche sparuto abito da ricordare e qualche lacrima di troppo da preservare. La lista completa dei premi della serata la potete trovare qui.
Il verdetto generale: Serie pay/streamer: 1 – serie tv generaliste: 0. Palla al centro.