Nuovo cinema Mancuso
The Holdovers. Lezioni di Vita
Girato da Alexander Payne e ambientato negli anni 70, un film volutamente retrò. Con Paul Giamatti, Dominic Sessa e Da'Vine Joy Randolph
Un film che arriva dagli anni 70. Girato l’altro ieri da Alexander Payne, dopo lo sfortunato (e non troppo riuscito) “Downsizing”, e il grandissimo “Nebraska” (con Bruce Dern, in bianco e nero, da guardare su Prime Video). Ci sarebbe anche “Sideways – In viaggio con Jack”: una settimana tra i vigneti della California, un assaggio dopo l’altro per cacciar fuori la tristezza.
C’era Paul Giamatti, che ritroviamo qui dietro la cattedra: insegna letteratura classica alla Barton Academy nel New England, odiato dagli studenti e pure dal rettore (ha bocciato il figlio di una famiglia che aveva appena staccato un generoso assegno). Mette sotto torchio gli studenti, e a Natale si ritrova con un gruppetto che per motivi familiari non può tornare dalle rispettive famiglie. Sono loro gli “holdover” – soli a Natale, nelle stanze dell’infermeria perché costa troppo tenere acceso il riscaldamento in tutto l’edificio. Fuori nevica, sono le vacanze d’inverno – da noi esce con il solito ritardo, ma al tempo giusto poteva diventare un classico sotto l’albero. Il professor Giamatti pretende di fare lezione, preceduta da una corsetta mattutina sul prato gelato (e i soliti modi bruschi, ma erano anni in cui la cuoca della mensa fumava, e piangeva per il figlio morto in Vietnam). L’ultimo studente rimasto parcheggiato vuole andare a Boston, e ci riuscirà. La vicinanza e parecchie bevute scioglieranno i duri e consoleranno gli afflitti.
Politicamente corretto e panettone