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L'abc dei vestiti dei registi: comodi, pratici, e adattabili
L'abbigliamento di un regista è complicato quasi quanto lo stesso mestiere: governare un set non è semplice e, tra coreografie, effetti speciali, consigli, urla e tempi stretti, la comodità deve essere la prima regola. Una rassegna
Come si vestono i registi? Comodi, vien da dire. Il mestiere sul set è complicato. Devono raccontare una storia, governare tecnici e artigiani in quantità, trattare con i finanziatori, organizzare comparse, macchinisti e trovarobe. Tirar fuori le idee che hanno in testa e farle arrivare sullo schermo. Qualche attore ha bisogno di un coach, non solo per i dialoghi. Ci sono le coreografie e gli effetti speciali, le sceneggiature da rivedere continuamente, i tempi stretti, i capricci eventuali.
Non esiste una divisa, ognuno decide per sé. A seconda dei film e anche del periodo. Le foto di scena, scrive Adam Wray, su Vanity Fair, sono piccole capsule del tempo: gli occhiali della troupe, durante le riprese del “Gladiatore” sono anni 2000 – più interessanti per chi si occupa di moda della tigre meccanica pronta a balzare su Russell Crowe. Ridley Scott dirige in t-shirt bianca, cappellino, orologio al polso. Una foto di Jean-Luc Godard lo mostra con la cinepresa in mano, completo e camicia bianca. Senza cravatta però.
I registi non stanno seduti sulla loro sedia, a dire Azione e poi Stop. Forse una volta, o nell’immaginario di chi pensa che un regista debba pensare e basta (anche agli inizi del cinema, il mestiere richiedeva il disbrigo di faccende pratiche, ben diverse dalla lettura del copione a tavolino). Le giornate sul set sono lunghe, spesso in luoghi difficili. Nel deserto della Giordania dove girava “The Hurt Locker” Kathryn Bigelow indossava jeans, una maglia a maniche lunghe, un foulard in testa, guanti da motociclista e occhiali da sciatore. Sul set di “Blue Steel” il clima era diverso: dal parka spuntano un paio di strati, uno è un giubbotto da motociclista. Per dirigere l’ultima scena di “Titanic”, James Cameron è a mollo con la muta, mentre parla con Leonardo DiCaprio.
Una delle foto – tratte dal libro“How Directors Dress”, edito da A24 – mostra Steven Spielberg in denim, piuttosto scolorito, dalla testa ai piedi, sotto il giubbotto una camicia a scacchi. Era sul set di “Indiana Jones e il tempio maledetto”, ma potrebbe essere una foto di moda, barba e capelli casual. David Lean lotta contro gli elementi sul set irlandese di “La figlia di Ryan”. Federico Fellini è ritratto mentre si fa sbarbare, sul set sabbioso di “Giulietta degli spiriti”. Owen Wilson e Wes Anderson, che nel 1990 portava gli occhiali, vanno in go-kart durante la lavorazione di “Rushmore”.
La più elegante di tutte è sempre Sofia Coppola, fotografata mentre dirige “Marie Antoinette”. È elegante anche fuori dal set, e – nota un’amica maligna – anche coraggiosa: “Con quel naso si fa fotografare di profilo”. Sullo sfondo, un mare di comparse in abiti e frou frou settecenteschi. Lei ha i pantaloni neri e una camicia bianca.
Politicamente corretto e panettone