venezia 2024
A Venezia il Leone d'oro lo vince Almodovar (ma lo meritava Guadagnino)
“Una donna agonizzante in un mondo agonizzante”, ha sintetizzato il suo film il regista vincitore: non il massimo. Leone d’argento a "The Brutalist” di Bryan Corbet. Coppa Volpi a Vincent Lindon e Nicole Kidman
“Una donna agonizzante in un mondo agonizzante”: così Pedro Almodovar con il Leone d’oro tra le mani ha ringraziato la giuria, il pubblico e la Biennale tutta. Non di buon auspicio - va detto comunque che il romanzo è stato dato per morto durante tutto il Novecento, e il cinema muore e rinasce, a seconda delle dichiarazioni di giovani registi che hanno poco studiato. Tutto è stato moribondo almeno una volta, il cinema di più. Lo dissero già ai fratelli Lumière: un’invenzione senza futuro.
La Mostra del Cinema di Venezia - il presidente della Biennale Pietrangelo Buttafuoco tiene alla parola Mostra - è arrivata all’edizione numero 81. Ha premiato con il Leone d’oro Pedro Almodóvar per “The Room Next Door”. Ambientato a New York, ma poi arrivano i colori sgargianti del regista spagnolo, racconta un’amicizia estrema: Tilda Swinton chiede all’amica di sempre Julianne Moore di assisterla nel suicidio. E’ malata terminale, un amico le ha procurato una pillola nel dark web. Vuole farlo in una bella casa fuori New York, all’amica chiede di dormire nella stanza accanto. Dramma privato, che si intreccia con il dramma del pianeta Terra, anche lui in cattive condizioni. E’ la parte posticcia e “politica” del film.
Niente da fare per “Queer” di Luca Guadagnino. Ci siamo illusi che potesse vincere il più film della Mostra, omosessuali nel Messico anni 50 (dal romanzo con lo stesso titolo di William Burroughs). Niente da fare, troppo avanti. siamo pur sempre in Italia. Ha vinto il Leone d’argento “The Brutalist” di Bryan Corbet (tanto convinto della sua bravura da salire sul palco senza lavarsi i capelli). La storia di un architetto ebreo ungherese che fugge negli USA e progetta magnifiche sale di lettura private. Niente invece all’attore Adrian Brody, come sempre strepitoso.
La Coppa Volpi è andata a Vincent Lindon, sul set più naturalistico e tradizionale, emozionatissimo sul palco. Coppa Volpi per l’attrice a Nicole Kidman, per “Baby Girl”: erotico, ma girato da una donna. La presidente della giuria Isabelle Huppert sfoggiava un meraviglioso vestito bianco con le maniche a guanto. Nessuno al Lido l’ha mai sorpresa con le braccia nude. Le francesi sanno come si fa.