(Ansa)

Le previsioni

Cannes è il festival europeo e colto odiato da Trump. Aspettative e certezze

Mariarosa Mancuso

La cerimonia quest'anno si preannuncia ricca di novità, con film di registi come Jim Jarmusch, Richard Linklater e Spike Lee tra i favoriti. Tra i papabili anche il debutto alla regia di Kristen Stewart, con “The Chronology of Water”. E i film italiani di Pietro Marcello e Mario Martone

Il sito di Variety dà per sicuro al festival di Cannes 2025 – dal 13 al 24 maggio prossimo – un solo film, già nel cuore del direttore Thierry Frémaux. “Father Mother Sister Brother” di Jim Jarmusch, eccentrico regista di culto che tiene alta la bandiera del cinema indipendente americano. Come Sean Baker e il suo “Anora”, che l’anno scorso ha vinto la Palma d’oro, e poi 4 Oscar tutti per il regista: il film lo ha diretto, scritto, e montato. Il cast di Jarmusch è più brillante, tutti attori cari al festival francese: l’australiana Cate Blanchett, gli americani Adam Driver e Tom Waits. Bisogna calcolare anche l’ombra nera di Donald Trump, quest’anno. Odia il festival di Cannes: europeo e colto, l’anno scorso mise in concorso il film “The Apprentice”. Da leggersi come la gavetta del giovane Donald, che riscuote gli affitti nelle proprietà della madre, occupate da inquilini poco regolari, non solo nei pagamenti. J. D. Vance non ha avuto lo stesso onore, con “Elegia americana” che racconta la sua vita miserabile (c’era “hillbilly” nel titolo originale, che sta per “zotico”). Affronterà la questione dopo la Groenlandia.


Scongiurati per ora altri film presidenziali, potrebbe arrivare “Nouvelle Vague” di Richard Linklater, anche lui americano, indipendente e bravissimo – ricordate “Hit Man”? o vi siete persi uno dei grandi film di quest’anno? In “Nouvelle Vague”, suo primo film in francese, racconta il film di Jean-Luc Godard “Fino all’ultimo respiro” (anno 1960, quando Godard era applaudito da tutti). Spike Lee potrebbe portare il suo remake di Akira Kurosawa, “Anatomia di un rapimento” con Denzel Washington. Wes Anderson è a Cannes una presenza fissa, sempre gradita. Sono ancora supposizioni – le certezze arriveranno nella conferenza stampa del prossimo 10 aprile a Parigi. Secondo Variety, ci sarà il suo film “The Phoenician Scheme”: una storia di spionaggio scritta da Roman Coppola. Tra gli altri papabili, Ari Aster con la western-black-comedy “Eddington” (nel cast, Emma Stone e Joaquin Phoenix). E il molto atteso debutto alla regia di Kristen Stewart con “The Chronology of Water”, dal memoir di Lidia Yuknavitch. Ci potrebbe essere anche un remake di “I pugni in tasca” (Marco Bellocchio, 1965) diretto dal brasiliano Karim Aïnouz, che lo ha ribattezzato “Rosebush Pruning”, con l’attrice Elle Fanning.


Sia Variety sia Screen International segnalano nella lista dei possibili due italiani. Pietro Marcello con “Duse” (l’attrice è Valeria Bruni Tedeschi), e Mario Martone con “Fuori”, con Valeria Golino nel ruolo di Goliarda Sapienza. Tra i francesi speranzosi e “aventi diritto”, in prima fila Rebecca Zlotowski con “Vie Privée” e Jodie Foster che recita in francese. La regista Julie Ducournau, vittoriosa con “Titane” (il presidente della giuria Spike Lee si era entusiasmato per la scena di sesso con la Cadillac) ha pronto “Alpha” per il festival 2025. Robin Campillo rende omaggio a Laurent Cantet, morto lo scorso aprile mentre preparava questo film, girando “Enzo”. La storia di un apprendista muratore di La Ciotat – in Provenza, la città dei fratelli Lumière che filmarono gli operai in uscita dalla fabbrica – che vuole continuare il suo lavoro, mentre il padre insiste per lo studio. Sul cantiere conosce Vlad che arriva dall’Ucraina. Poco lontano, a Marsiglia, aveva vissuto il giovane Marcel Pagnol, drammaturgo e regista. Di teatro e di cinema, non era il tipo da odiare le novità. Gli rende omaggio, con un film d’animazione intitolato “La vita magnifica di Marcel Pagnol” il bravissimo Sylvain Chomet. E poi certo, ci saranno i Dardenne. Inevitabili come le polemiche. 

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