Spalletti non sarà Mou, ma si fa capire bene da giocatori e cinesi
L'allenatore dell'Inter contro l'Atalanta ha dato una lezione di tattica geopolitica. Ha tenuto fuori Nagatomo, così Abe impara a fare l’anticinese, e ha ripescato Santon alla faccia degli acquisti estivi di Suning
La pelata apotropaica del ministro della Difesa brilla come un faro nel gelo notturno di San Siro. Apodittico come Sun Tzu, parla oramai per aforismi: #senzatregua l’ultima parola d’ordine lanciata sui social. Il popolo bauscia ormai l’ha capito: non vinceremo un tubo, ma è dai tempi del Filosofo che da queste parti non c’era un comunicatore. Ora c’è. Non sarà mai il Filosofo Divino, ma almeno non è Mazzarri l’uomo dell’ombrello e nemmeno quella roba lì che c’hanno gli altri, l’Allegri e il Sarri. Affondare l’incrociatore corsaro di Gasp! non era semplice, quel demonio di bianco zazzeruto gioca di pressione individuale, soffoca e accorcia. Il ministro della Difesa ha scelto di prenderli in velocità, pedalare verticali (qualsiasi cosa significhi) più veloci della palla. E zac, li ha infilzati.
Siccome il ministro della Difesa deve difendersi da un sacco di cose, compresi i suoi mandarini del lontano Catai, che tengono serrato il cordone della borsa decisamente meglio di quanto tengano serrata la difesa quelli della Gobba, ha dato una lezione di tattica geopolitica. Ha tenuto fuori il Piccolo Samurai, così Shinzo Abe impara a fare l’anticinese. E ha ripescato il Bambino dal sottoscala dell’asilo in cui si era rintanato da infinito tempo. Dentro Santon, e spariti sotto la panca Cancelo e Dalbert, i due costosi acquisti dell’estate. E questo è un segnale spedito ai mandarini di Nanchino: la squadra la faccio io, e se a Natale volete regalarmi Ramires e Alex Teixeira, due brasiliani taroccati e sciroccati, io faccio giocare Gagliardini tutta la vita. Suning si preoccupi piuttosto di costruire la nuova Cittadella nerazzurra a Piazza d’Armi, sulle rovine dell’ex Caserma Santa Barbara: è questo che vuole, un vero ministro della Difesa.
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