Per Spalletti il prossimo passo è il TSO
Sono domeniche che il nostro Sun Tzu ciondola la pelata a bordo campo, smoccola, parla da solo e confonde i ruoli dei giocatori. E' stato colpito dalla maledizione dei suoi predecessori
Premesso che: a) Tocca dire grazie ai Cacciaviti, i quali poi, avessero una coscienza, si premurerebbero di dire grazie a chi sapete voi. b) La Roma sta messa peggio dei Dispersi Bauscia, seppure abbia qualche scannagatti in meno a intasare il centrocampo. Questo premesso, e non è che consoli, la domanda inevitabile – o toccherebbe dire la domanda eterna, sulla sponda del Naviglio che indossa i colori della notte – è questa: perché alla Beneamata qualsiasi allenatore arrivi, dopo un tot numero di mesi, variabili tra i 3 e i 9, in alcuni fortunati casi il periodo di latenza si può protrarre per 12, 14 mesi (il Mancio era di buona tempra, durò un po’ di più) alla fine sbrocca? Esce di zucca? Non ci capisce più un tubo? Confonde il terzino destro col sinistro, il mediano e il centravanti? Insomma non riesce più a mettere in campo una formazione, né tanto meno a farsi dare retta da quegli undici somari bradi in campo? Precisazione statistica: la maledizione della panchina dell’Inter non ha avuto effetto, in cinquant’anni, in due e soli due casi: HH e Mou. Per tutti gli altri, Lippi o Ranieri, Gasp o Mazzarri, Simoni o Strama, è finita regolarmente ai matti. Ora, è il turno di Spalletti, il nostro Sun Tzu. Sono domeniche che ciondola la pelata a bordo campo, smoccola, parla da solo. Domenica nel grigiume di Ferrara ha messo Cancelo dalla parte sbagliata, Eder a finto (non “falso”) nueve. Gli hanno regalato Rafinha, e messa come ormai era messa, cazzo ma a quel punto provalo, no? Niente. All’85esimo è entrato Gagliardini. Prossimo passo il TSO. Ma ai Signori di Nanchino gliene avevano parlato, della Follia dell’Allenatore dell’Inter e di quanto può venire a costare?
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