Allegria, Fratelli Bauscia
L'Inter sabato prossimo aspetta la Juventus dopo avere rischiato grosso contro il Chievo
E va bene così, ai Fratelli Bauscia. Nel weekend pieno di soddisfazioni – sadiche soddisfazioni, ma del resto il tifo cos’è? Sadismo ogni tanto e voluttuoso masochismo il più delle volte – in cui prima il Benevento ha mazzolato i Cacciaviti e poi Koulibaly è salito insensibile in cielo per inzuccare una bomba aria-terra, che ci importa a noi, di altro? La Fallibile Armada dello Sun Tzu di Certaldo ha spezzato le reni al Chievo (al Chievo, eh) dopo aver sofferto e sudato le sette camicie come Mattarella alle consultazioni. E aver rischiato pure di beccare il pari, proprio al minuto che un tempo era detto Zona Cesarini ma ormai per tutti è Zona Insensibilità. Ma niente, faceva un caldo boia, a Verona, e va bene così. Tanto – che ve lo dobbiamo spiegare a fare? – il guaio era già fatto. Molto prima, e girate come volete la kabala, e confrontate tutte le medie del Fantacalcio, e il calendario, ormai il futuro è appeso a un filo. O a un filo interdentale, nel senso di quello del culo. Ci sarà tempo (forse) per domandarsi come mai la squadra guidata dal Ministro della Difesa Spalletti Luciano – uno tosto e col carisma, uno che dai suoi soldatini coi piedi di piombo sa spremere consapevolezza e impegno – sia riuscita a buttare tutti i punti facili che ha buttato, e adesso sia lì, a guardare dal basso le chiappe delle romane (non nel senso che pensate voi, sbirciatori compulsivi delle fotografie di Jack O’Malley: nel senso di Roma e Lazio) sapendo che sarà difficile sorpassarle, quelle sono allegre e piene di verve, vanno per la loro strada sculettando bel calcio. Così sabato arriva quella, la Vecchia Signora. E sarà finale vera, e sarà sofferenza. L’ha detto pure Allegri. Ma noi Bauscia, sempre allegri.
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