Marchionne a targhe alterne (sui giornali)

Marco Valerio Lo Prete

L'ad di Fiat compare e scompare, a volte senza una logica apparente

    Dell'ad di Fiat Sergio Marchionne, oggi, i grandi giornali riportano con parecchia visibilità il suo intervento sulle sorti dell'euro e dell'Italia ("Marchionne: 'Se il premier fallisce l'euro collassa'", sulla Stampa, "Marchionne: fiducia in Monti, può fare la storia", sul Corriere della Sera). Due giorni fa, altra notizia, riportata da buona parte dei quotidiani italiani: "Marchionne nominato manager dell'anno negli Stati Uniti". Chi lo ha nominato? La prestigiosa rivista del settore automobilistico, Automotive News, di Detroit.

    Quello che in Italia è stato molto meno enfatizzato (qui un francobollo del Corriere Motori che però non riporta nel titolo la notizia), e che però si apprende leggendo sempre la stessa rivista Automotive News, è che le vendite della 500 negli Stati Uniti vanno molto meno bene del previsto. "A bumpy road for Fiat 500", è il titolo dell'inchiesta pubblicata lo scorso 21 novembre. 

    "Nell'ultimo mese – scrive il giornale statunitense – in 29 dei 130 rivenditori Fiat non è stata venduta nemmeno una singola 500". Eppure Marchionne ci aveva puntato non poco, mirando a vendere 50.000 esemplari della mini utilitaria entro l'anno. Per ora però, da marzo a oggi, le vendite sono state quasi 16.000. Motivo? Per la Fiat, come spiega Automotive News, la lentezza è da addebitare ai concessioanari, che non si sarebbero adeguati sostenendo le spese necessarie ad aprire appositi padiglioni Fiat (senza inglobare nelle vetrine Chrysler già esistenti). Anche se lo stesso Marchionne avrebbe ammesso che forse la società ha "sottostimato" il tempo necessario ai dealer per essere pronti alla vendita.

    Poi però Automotive News dà la parola ai concessionari, e per loro la 500 non si vende per altri motivi: troppo piccola di taglia per gli Americani, troppo importante in quanto a prezzo per gli stessi Americani. Quanto al primo problema, ovviamente non ne risente la sola 500: "Le vendite di auto simili non sono in espansione – scrive Automotive News – Fino a ottobre la Mini ha venduto 33.760 Cooper negli Stati Uniti, il 12 per cento in meno rispetto al 2010. Le vendite della Honda Fit sono in aumento invece del 12 per cento, fino a 50.790 unità". Per il fattore costo, parla il manager David Rovny della Fiat di Langhorne, in Pennsylvania: "Abbiamo dei consumatori che ritengono l'auto molto carina, vogliono vederla, ma poi dicono che non comprerebbero un'auto così piccola. Le persona si aspettano che sia meno costosa, considerata la sua taglia". 16.000 dollari per una 500, insomma, parrebbero troppi.

    Infine, il fattore pubblicità: "Alcuni concessionari dicono che Fiat è stata lenta nel fornirgli sostegno in termini di marketing per rendere i consumatori edotti dell'esistenza della 500. Questa estate la Fiat ha risposto aumentando la presenza pubblicitaria con un paio di spot Tv, incluso uno con protagonista Jennifer Lopez".