G20 e bailout dell'Ue? A Washington dicono...

Marco Valerio Lo Prete

Le indiscrezioni del Nikkei e quelle raccolte da Contrarian

    Il quotidiano giapponese Nikkei, nella sua versione online, scrive di un altro scenario ancora che potrebbe essere nel futuro dell'Europa. Il G20, riporta Bloomberg nella sua sintesi dell'articolo, starebbe pensando a istituire una "lending facility" di 600 miliardi di dollari presso il Fondo monetario internazionale, in modo da poterla poi utilizzare per aiutare l'Europa. Non si citano fonti precise, però, nell'articolo del Nikkei, e comunque ecco che arriva un'altrettanto anonima smentita del G20

    Effettivamente oggi a Washington, negli ambienti delle grandi istituzioni economiche internazionali (Fmi e Banca mondiale), circolavano ipotesi che prevedevano un particolare intervento dei Venti grandi. Per fare cosa? Essenzialmente per assicurare che anche i Bric (Brasile, Russia, India, Cina), insomma le potenze emergenti, possano trovare il modo di dare la loro mano alla stabilizzazione del Vecchio continente. Un G20 ad hoc, da convocare immediatamente dopo il vertice europeo di giovedì e venerdì, potrebbe essere appunto l'occasione adatta per annunciare questi prestiti dei Bric - continua il ragionamento - ma allora, ci si potrebbe chiedere, cosa c'entra il Fmi? C'entra.

    E non soltanto perché nel Fmi confluirebbero contemporaneamente, come è stato scritto nei vari scenari ipotizzati in questi giorni, anche i fondi della Banca centrale europea (Bce). Il passaggio dei soldi di Brasilia, Mosca, New Delhi e Pechino attraverso il Fmi servirebbe ad altro, sempre secondo le stesse fonti. Servirebbe a far sì che questi prestiti assumano le stesse caratteristiche di tutti i fondi erogati dal Fmi, ovvero lo status di "preferred creditor". Cosa vuol dire, in poche parole? Che il Fmi, in caso di default parziale di un paese creditore nei suoi confronti, si vede assegnata sempre una priorità nella lista dei soggetti da ripagare.

    Per ricapitolare, dunque, ecco lo scenario forse fantascientifico, forse no: grazie al passaggio attraverso il Fmi, i paesi emergenti del G20 potrebbero prestare all'Europa senza rischiare di rimanere poi troppo scottati nel caso la crisi non si fermasse. Ma per ora magari a suon di indiscrezioni tutta la stampa si è portata troppo avanti con il lavoro. Intanto domani e dopodomani inizia un vertice a Bruxelles da cui si attendono decisioni importanti. Da vedere se sufficienti per tranquillizzare i mercati.