Quando Monti sui taxi non lo fermava nessuno
Per carità, le lobby anti liberalizzazioni in Parlamento fioccano, ma ora ci si mette pure il Governo
Per carità, le lobby anti liberalizzazioni in Parlamento fioccano, sono decisamente più forti – per esempio – degli oppositori delle tasse che infatti continuano a fioccare in questi minuti.
Però pare che anche il governo Monti ci metta del suo a fare marcia indietro sulle liberalizzazioni. Il caso più clamoroso è quello dei taxi. Oggi è stato infatti lo stesso esecutivo tecnico a presentare un emendamento alle commissioni Bilancio e Finanze della Camera che fa salvi i taxi dal programma di liberalizzazioni previsto in manovra: "Il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea" e' escluso dalle liberalizzazioni previste dal decreto legge, infatti.
E pensare che Monti, quando scriveva sul Corriere della Sera, sulle liberalizzazioni non lo fermava nessuno, al punto che invitava il governo a prendere spunto da Atene:
Se si vuole essere seri sulle liberalizzazioni, si rivisiti pure la Costituzione, ma prima ancora si visiti Atene. Il 21 gennaio il governo Papandreou ha adottato una riforma di quelle che i Greci chiamano correttamente le 'professioni chiuse' e noi pudicamente le 'professioni liberali'. La riforma consiste nell'abolizione, per tutte le professioni, delle tariffe minime, del numero chiuso, delle restrizioni territoriali e del divieto di farsi concorrenza con la pubblicità. (Corriere della Sera, 6 febbraio 2011)
L'invito è lì, negli archivi del quotidiano di Via Solferino, firmato dallo stesso Monti: sui tassisti "si visiti Atene", appunto.