Caro giovane, ecco quanto ti costa lo spread
Dare senso a un numeretto troppe volte ripetuto in maniera automatica
Lo spread, ovvero il differenziale tra rendimenti dei titoli del debito italiano e omologhi tedeschi, ieri è tornato a scendere. Fino a circa 430 punti. "Il che significa - ricorda il Sole 24 Ore di oggi - tradotto in rendimenti, che un BTp a 10 anni (sommando al valore della cedola, la differenza tra il prezzo di mercato e quello di rimborso a scadenza, pari a 100) offre oggi un tasso di remunerazione complessivo del 6,3%, lontano dalla soglia del 7%, considerata "critica" dagli esperti (visto quello che poi è successo a Irlanda, Portogallo e Grecia costrette a ricorrere al piano di salvataggio dell'Unione europea)".
Tutto bene, dunque? No. Ecco in concreto quanto può "costare" oggi un rendimento così vicino al 7 per cento a ogni giovane italiano. Riprendo i calcoli di Marcello Degni e Paolo De Ioanna dal libro "La voragine. Inghiottiti dal debito pubblico" (Castelvecchi). Si prenda il caso in cui 5 miliardi di titoli vengono collocati a un tasso del 7 per cento. L'onere annuo di questa emissione è di 350 milioni. Con un tasso del 3 per cento l'esborso sarebbe pari a 150 milioni. Con un rendimento al 7 per cento, spendiamo (solo su questi 5 miliardi di titoli!) 200 milioni in più l'anno di quanto spenderemmo se il rendimento fosse al 3 per cento.
200 milioni, quant'è? Come scrivono Degni e De Ioanna, la cifra "corrisponde a quanto è stato corrisposto al fondo integrativo per le borse di studio e i prestiti di onore nell'anno 2009, in cui ha raggiunto il suo massimo storico di 246,4 milioni". Il tutto bruciato in un solo giorno, per l'asta di soli 5 miliardi di titoli. "Giovani", anywhere?