E' Berlino-contro-tutti pure nel settore auto
La solita "produttività"
La faglia tra Germania e resto d'Europa s'allarga, non soltanto nelle stanze di Bruxelles che ospitano i vertici dell'Unione europea. Ora anche nel settore dell'automobile - che in Europa impiega 2 milioni di addetti, e 12 milioni se si considera l'indotto - Berlino è agli antipodi rispetto alle altre capitali del continente.
Innanzitutto, come noto, è una questione di numero di veicoli prodotti. Dal 2000 al 2011, ha scritto domenica Fulvio Coltorti sul Corriere della Sera, in Europa i volumi della produzione sono calati. In Italia, per esempio, nel 2011 sono stati prodotti il 55 per cento dei veicoli in meno rispetto al 2000. Unico paese controcorrente, la Germania, dove il numero di auto costruite è aumentato dell'11 per cento.
La divergenza più grave, però, è quella che oppone Berlino al resto d'Europa sull'analisi della crisi (e quindi sulle strategie da mettere in atto). L'indizio del dissidio l'ha offerto questa settimana Sergio Marchionne, l'ad di Fiat, quando è tornato a sottolineare che il problema dell'eccesso di capacità produttiva del settore va affrontato a livello europeo. "Sono fiducioso che troveremo una soluzione, non possiamo continuare a perdere sui livelli che stiamo perdendo: il sistema non regge", ha detto, aggiungendo subito dopo che non tutti in Europa sarebbero d'accordo: "C'è un solo costruttore che si oppone". Sicuramente non si riferiva ai campioni nazionali francesi, visto che Philippe Varin, Ceo di Peugeot, ha apertamente sostenuto Marchionne, dicendo che il problema dell'eccesso di capacità produttiva va affrontato a livello europeo. C'è solo un grande produttore d'auto che la pensa diversamente: la tedesca Volkswagen. Secondo i dirigenti del gruppo teutonico, infatti, "il dibattito sulla capacità in eccesso potrebbe non essere quello giusto. Quando sei competitivo, la questione non si pone allo stesso modo". Produttività, produttività, produttività: anche nel settore auto sembra questa la principale faglia che separa la Germania dal resto d'Europa.