Tutti a fare gargarismi europeisti, poi però...

Marco Valerio Lo Prete

Il bilancio Ue piange

    Da quando è iniziata la crisi dei debiti sovrani, i gargarismi europeisti si sprecano, soprattutto da quelli che europeisti-federalisti non sono e che vorrebbero solo trovare un'altra entità su cui scaricare colpe nazionali. Oggi però Alberto Quadrio Curzio, sul Corriere della Sera, ricorda perché le chiacchiere del tipo signora-mia-ci-serve-più-europa sono a zero.

    Nel periodo 2007-2013 il bilancio dell'Unione ammontava a circa l'1,12% annuo del reddito nazionale lordo degli Stati membri per un impegno medio annuo di spesa di circa 140 miliardi di euro (a prezzi correnti) ovvero di circa 245 euro per abitante. Nel periodo 2014-2020 le risorse programmate dovrebbero essere in media circa 146 miliardi annui (a prezzi 2011) pari all'1,05% del reddito degli Stati membri dell'Ue. Considerato che di norma i pagamenti effettuati sono minori degli impegni, possiamo dire che l'1% del reddito annuo degli Stati dell'Ue è all'incirca la spesa consolidata in sede cominutaria. Sono cifre davvero modeste che stanno anche percentualmente calando.