L'Unità ha il suo nuovo eroe, Squinzi

Marco Valerio Lo Prete

Ecco cosa si legge oggi nell'editoriale di apertura dell'Unità, quotidiano fondato da Antonio Gramsci nel 1924 (come rivendicato nella testata), a proposito del presidente di Confindustria.

    Ecco cosa si legge oggi nell'editoriale di apertura dell'Unità, quotidiano fondato da Antonio Gramsci nel 1924 (come rivendicato nella testata), a proposito del presidente di Confindustria.

    "Il neopresidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, si era limitato a dire che 'bisogna evitare la macelleria sociale'. Parole di buon senso, parole di un padre di famiglia".

    "Squinzi non meritava la condanna del premier".

    "La verità è che Monti mostra di non sopportare lo stile di Squinzi e la sua ostentata autonomia di giudizio, figlia probabilmente di un'idea delle autonomie sociali che mal si concilia con i paradigmi ultra liberisti oggi dominanti".

    "Squinzi rappresenta gli interessi degli imprenditori e ha già dimostrato di saperlo fare da leader di Federchimica"

    "In questi suoi primi passi da capo di Confindustria, sta dimostrando un attaccamento all'economia reale che appare quasi rivoluzionario".

    "Quegli interessi, che il debole, indebitato, finanziarizzato capitalismo nostrano aveva fin qui occultato, potrebbero manifestarsi in forme nuove. Certo, gli interessi di imprese e lavoro sono in questa fase più vicini che in altri tempi. (…) E' un buon programma di governo per il dopo-Monti".

    Sostiene Claudio Sardo, direttore dell'Unità, quotidiano fondato da Antonio Gramsci.