Anche per Monti le riforme non sono così importanti
Leggere l'intervista alla Cnbc per credere
Riprendo a postare su Contrarian dopo una pausa ferie decorosa, e dopo aver superato una buona dose di indolenza-da-blogger. Conto anche sul vostro aiuto di lettori/commentatori per riprendere con una certa continuità.
Inizio oggi da uno stralcio dell'intervista del presidente del Consiglio, Mario Monti, rilasciata a Cnbc e pubblicata oggi da MF/Milano Finanza. Stralcio fondamentale, mi pare, perché lo stesso Monti riconosce che le cosiddette "riforme strutturali" sono ormai soltanto al terzo posto in quanto a importanza per rianimare la crescita del pil italiano.
D. Resta da capire quale sarà il volano della crescita.
R. Anzitutto la crescita avverrà attraverso un declino dei rendimenti dei titoli di Stato italiani, che non riflettono ancora i nuovi e migliori fondamentali dell'economia e delle finanze pubbliche, penalizzando sia il governo che ha dovuto pagare alti tassi d'interesse sia le banche a causa dell'elevato costo del credito. In secondo luogo ci auguriamo che anche l'economia internazionale inizi a recuperare terreno; per questo l'Italia è stata tra i primi artefici di una nuova politica a sostegno della crescita a livello europeo i cui benefici potranno esplicitarsi presto. E poi ancora, le riforme strutturali creano le condizioni per la crescita aumentando la produttività complessiva e il potenziale di recupero dell'economia. Infine, questa settimana inizieremo un round di dialoghi con aziende e sindacati allo scopo di raggiungere un incremento della produttività, area in cui l'Italia non sta facendo ancora abbastanza.