Un “caso Marchionne” nel settore alimentare italiano?

Marco Valerio Lo Prete

    Oggi pomeriggio è stato convocato d'urgenza per martedì prossimo un Comitato di presidenza di Federalimentare. Perché è interessante il fatto che i vertici della Federazione Italiana dell'Industria Alimentare abbiano deciso di riunire la loro struttura apicale? Perché nel settore alimentare dell'economia italiana, settore nel quale lavorano 400 mila persone, sta scoppiando un piccolo "caso Marchionne", e proprio per questo Federalimentare si riunisce.

    Infatti, così come l'amministratore delegato di Fiat decise di uscire da Federmeccanica nel 2011 a causa dell'eccessiva timidezza della Confindustria nell'affrontare le rivendicazioni dei sindacati, oggi c'è chi si inizia a chiedere se convenga restare ancora in Federalimentare per tutelare i propri interessi di capoazienda. La sigla di settore di Viale dell'Astronomia, sabato scorso, ha infatti firmato il rinnovo del contratto nazionale (dal Sole 24 Ore di oggi qualche dettaglio in più). Eppure 5 delle 17 organizzazioni datoriali – e cioè Assocarni, Assica, Una, Anicav e Assalzoo – avevano abbandonato la trattativa prima della firma. Secondo questi "dissidenti", troppe sarebbero state le concessioni fatte ai sindacati da Federalimentare e insignificanti invece i passi avanti su produttività e flessibilità. Eppure su quest'ultimo fronte, vanno ripetendo gli imprenditori "dissidenti", il Governo sta insistendo a tutti i livelli.

    Perché Federalimentare avrebbe scelto la linea morbida con i sindacati, dunque? Gli osservatori più maliziosi osservano che il presidente di Federalimentare è Filippo Ferrua Magliani, vicepresidente di Ferrero, cioè di un gruppo che da sempre mette la pace nelle relazioni industriali al di sopra di tutto. Anche perché, dicono gli addetti ai lavori, nel comparto dolciario c'è un'esigenza di lavoro manifatturiero molto meno significativa rispetto ad altri comparti. Da qui la decisione di garantire aumenti salariali anche oltre il livello dell'inflazione prevista. Solo che questa volta lo spirito concertativo sarebbe stato giudicato eccessivo perfino da Confindustria. Dopo alcune telefonate da Viale dell'Astronomia, dunque, Federalimentare ha deciso di richiamare i "dissidenti" per cercare di farli rientrare. Si vedrà.