Ansaldo sarà coreana prima delle elezioni?

Alberto Brambilla

 A tre giorni dalle elezioni Ansaldo Energia potrebbe essere già in mano ai ai coreani della Doosan. Dopo diversi cda andati a vuoto, Finmeccanica, che controlla la società tecnologica basata a Genova, troverà la soluzione nel vertice del 21 febbraio, fonti del gruppo lo danno per certo parlando con Il Foglio. 

    A tre giorni dalle elezioni Ansaldo Energia potrebbe essere già venduta ai coreani della Doosan. Dopo diversi cda andati a vuoto, Finmeccanica, che controlla la società tecnologica basata a Genova, troverà la soluzione nel vertice del 21 febbraio, fonti del gruppo lo danno per certo parlando con Il Foglio.

    Dopo varie ipotesi su chi potessero essere gli acquirenti, dalla tedesca Siemens fino alla cordata di imprenditori italiani insieme al fondo strategico della Cdp, i coreani della Doosan sarebbero pronti a rilevare il 75 per cento dell'azionariato di Ansaldo (in questi giorni sono in corso diverse due diligence da parte dei coreani per valutare l'affare).

    I fatti curiosi che discendono da questa scelta sono almeno due. Il primo è che Doosan comprerebbe in toto la quota del 45 per cento di Ansaldo in mano al fondo americano First Reserve facendo di Finmeccanica un semplice intermediario dell'operazione. Qui veniamo alla seconda curiosità. Il gruppo guidato da Giuseppe Orsi, che si diceva fosse tra i sostenitori dell'ingresso dei tedeschi di Siemens, venderà il 20-25 per cento di Ansaldo (e manterrà solo il 20 per cento delle quote). In sostanza guadagnerà poco meno di quanto avrebbe fatto chiudendo l'operazione con la cordata italiana di Acciaierie Venete, Energia Brescia, Davide Usberti e Cdp che avrebbero rilevato il 30 per cento da Finmeccanica. Loro sono in fase interlocutoria ma, a differenza di quanto scritto oggi dal Secolo XIX, non si sono ancora sfilati del tutto.

    Singolare, infine, che il prossimo governo si potrebbe trovare con un accordo già fatto, dopo trattative durate oltre quattro mesi, senza potere decidere a chi vendere. Un "regalo" di Orsi al segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, probabile premier e sostenitore della soluzione italiana, che aveva seguito da vicino la vicenda Ansaldo facendo visita al quartier generale di Genova per due volte l'anno scorso.   

    • Alberto Brambilla
    • Nato a Milano il 27 settembre 1985, ha iniziato a scrivere vent'anni dopo durante gli studi di Scienze politiche. Smettere è impensabile. Una parentesi di libri, arte e politica locale con i primi post online. Poi, la passione per l'economia e gli intrecci - non sempre scontati - con la società, al limite della "freak economy". Prima di diventare praticante al Foglio nell'autunno 2012, dopo una collaborazione durata due anni, ha lavorato con Class Cnbc, Il Riformista, l'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) e il settimanale d'inchiesta L'Espresso. Ha vinto il premio giornalistico State Street Institutional Press Awards 2013 come giornalista dell'anno nella categoria "giovani talenti" con un'inchiesta sul Monte dei Paschi di Siena.