Premiata ditta Intesa

Alberto Brambilla

Alla fine le soddisfazioni arrivano, anche in tempi travagliati. Intesa Sanpaolo oggi è stata eletta banca italiana del 2013 dal magazine The Banker, gruppo Financial Times, per i risultati raggiunti quest'anno. Ma chi ritira il premio non è chi l'ha vinto.

    Alla fine le soddisfazioni arrivano, anche in tempi travagliati. Intesa Sanpaolo oggi è stata eletta banca italiana del 2013 dal magazine The Banker, gruppo Financial Times. E' il quarto anno consecutivo che l'istituto di credito si aggiudica il premio. Il premio è stato assegnato a Intesa per "la solida performance in termini di risultati economici, patrimoniali e di liquidità, il Tier1, le numerose iniziative promosse a sostegno delle imprese, l'efficienza nel rispondere alle mutevoli esigenze dei clienti e la costante introduzione di misure innovative come strumento per aumentare la soddisfazione dei clienti e i livelli di produttività".

    L'amministratore delegato, Carlo Messina, si è detto onorato del riconoscimento perché "in un contesto recessivo altamente penalizzante per il settore bancario, la nostra Banca ha raggiunto solidi risultati ed elevati coefficienti patrimoniali e di liquidità che la posizionano al top della graduatoria dell'Eurozona". Poi ha ringraziato "tutti i colleghi per il lavoro fin qui svolto", i 94.000 dipendenti e il top management. Ringrazia tutti, tranne chi ha guidato la banca negli ultimi due anni. Enrico Cucchiani è stato amministratore delegato di Intesa dal novembre 2011 al settembre 2013. Era stato scelto dai vertici della banca ma ha rassegnato le dimissioni 21 mesi dopo. Non si era integrato, si muoveva troppo da solista, guardava ai mercati internazionali senza curarsi del sistema Italia (queste sono solo alcune delle motivazioni che hanno portato alla defenestrazione). Per gli analisti, invece, aveva contribuito a rafforzare il patrimonio della banca e a migliorare la performance azionaria. Ma Cucchiani non c'entra con il premio di quest'anno, secondo i vertici attuali di Intesa che l'hanno dimesso.

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    • Alberto Brambilla
    • Nato a Milano il 27 settembre 1985, ha iniziato a scrivere vent'anni dopo durante gli studi di Scienze politiche. Smettere è impensabile. Una parentesi di libri, arte e politica locale con i primi post online. Poi, la passione per l'economia e gli intrecci - non sempre scontati - con la società, al limite della "freak economy". Prima di diventare praticante al Foglio nell'autunno 2012, dopo una collaborazione durata due anni, ha lavorato con Class Cnbc, Il Riformista, l'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) e il settimanale d'inchiesta L'Espresso. Ha vinto il premio giornalistico State Street Institutional Press Awards 2013 come giornalista dell'anno nella categoria "giovani talenti" con un'inchiesta sul Monte dei Paschi di Siena.