Draghi stoppa Letta su Bankitalia

Marco Valerio Lo Prete

I dubbi della Bundesbank alla rivalutazione delle quote di Banca d'Italia fa slittare l'approvazione della riforma, voluta per decreto dal governo Letta.  

 

 

    Francoforte. La Banca d'Italia non vale più 156 mila euro ma 7,5 miliardi di euro. Così ha voluto un decreto del governo Letta. L'esecutivo per giorni ha ritenuto, attraverso questa misura, di poter raggiungere un duplice obiettivo: primo, rafforzare con un'operazione contabile il capitale delle principali banche italiane azioniste di Palazzo Koch, tra l'altro alla vigilia degli esami europei sulla solidità degli istituti; secondo, ottenere un prezioso gettito aggiuntivo dalle stesse banche.

    Ieri peró Mario Draghi, parlando a Francoforte, ha detto che la procedura – che come noto necessita dell'avallo della Bce – non è chiusa. Secondo fonti del Foglio, il governatore si attendeva il via libera scritto di tutti gli altri Istituti centrali già ieri. A sorpresa, però, la Banca centrale di un paese nordico (la Bundesbank secondo l'agenzia Reuters) avrebbe messo nero su bianco i suoi dubbi, bloccando tutto per il momento. E imputando di fatto all'esecutivo italiano il tentativo di riesumare la nota “finanza creativa”. 

    (Foto: L'Eurotower, sede della Banca centrale europea, da una prospettiva "tedesca")