La vergogna dell'intercettatore e le libere milf del Cav.
La telefonata la si può ascoltare su tutti i siti. E una persona normale, non un voyeur da giardinetti, che l’ascolti, alla fine può soltanto porsi una fatidica domanda: perché è stata “depositata”? - Contro mastro ciliegia di Maurizio Crippa
E così, finalmente, lo sentiamo dalla sua viva voce, l’inconfondibile flauto del premier-fatuo e chansonnier: “Stasera ho due bambine, una giornalista e una brasiliana”. La trascrizione delle intercettazioni telefoniche è stata depositata dal perito nominato dal Tribunale di Bari – è questo lo stato di diritto che ci meritiamo? – ed è ora agli atti del processo in corso contro Gianpaolo Tarantini per favoreggiamento della prostituzione.
La telefonata la si può ascoltare su tutti i siti. E una persona normale, non un voyeur da giardinetti, che l’ascolti, alla fine può soltanto porsi una fatidica domanda: perché è stata “depositata”? Qual è la notizia di reato? Adulti consenzienti che organizzano seratine con adulte consenzienti? L’8 marzo (viva le donne) a Cesano Boscone ne finisce una, per il Cav. Ma il 5 marzo già è pronta una nuova gogna, da cui però la vergogna dovrebbe ricadere solo sugli origliatori e i depositatori (nonché, ma va da sé, sui giornalisti spacciatori). Ché tutti, tutti, hanno titolato sulle “bambine”. Perché sempre lì è il tamburo su cui bisogna battere la lingua. “Io c’ho due bambine piccole, che è tanto che non vedo”. Poi si dovrebbe essere informati che la “bambina brasiliana” aveva 21 anni. E se l’altra era una giornalista, “giornalista in Rai… ehh… in Mediaset”, coi tempi di magre assunzioni che corrono, probabilmente era una milf. (A quando la caccia alla strega in redazione?). Di che stiamo origliando? Di quattro bonvivant-malvivant che organizzano una festa? E se anche il motto del club fosse che “la patonza deve girare”, il reato qual è?
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