Matteo Renzi (foto LaPresse)

La Buona scuola del maestro Renzi e quella di Cochi & Renato. “Bene, bravo, 7+”

Maurizio Crippa
Bambini assenti e presenti, attenti! “Il nostro caro premier ha centomila precari, tremila emendamenti e nessun miliardo da spendere. Come farà a varare la Buona scuola? Fatevi aiutare dal vostro papà”.

Bambini assenti e presenti, attenti! “Il nostro caro premier ha centomila precari, tremila emendamenti e nessun miliardo da spendere. Come farà a varare la Buona scuola? Fatevi aiutare dal vostro papà”. Oggi cominciano gli esami di maturità, e se invece che alle prese con la riforma della scuola fossimo alla Scuola di Cochi & Renato, la traccia del tema di attualità sarebbe più o meno questa qui. Se invece fosse la prova di matematica (domani) il problema  insolubile di Cochi & Renato sarebbe così: “Prendete 100.000 precari, divideteli per 3.000 emendamenti e sottraete 1.000.000.000. Quando sarà pronta la Buona scuola? Fatevi aiutare dal vostro papà”. Comunque la giriate, il pasticcio non prevede risposta. Invece che dal suo papà, Matteo Renzi s’è fatto aiutare da Bruno Vespa per provare a spiegare a prof, precari, famiglie e studenti com’è che la guerra lampo della riforma per il momento è rimandata. Le assunzioni? “Immagino saranno dal 2016”.

 

Poi ha detto che “nei primi giorni di luglio faremo una Conferenza nazionale sulla scuola: li chiamiamo tutti, sindacalisti, presidi, docenti, famiglie. Faremo parlare tutti, noi presentiamo la nostra proposta e una volta ascoltati si chiude perché in Italia dopo anni qualcuno decide”. A luglio, anzi meglio ad agosto, i vecchi ministri democristiani facevano decreti balneari e infornavano assunzioni ope legis. Sempre problemi, con zero soluzioni. Ma Renzi forse proverà a dare la colpa dell’impasse ai gufi del Pd e ai sindacati. Voto? “Bene, bravo, 7+”.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"