La Meloni in gita a Chiasso. Aveva ragione Bertolaso?

Maurizio Crippa
Tendo ad escludere che per visitare Piazza Gae Aulenti e “il nuovo skyline della città” Giorgia  Meloni abbia usato la funivia, come una candidata Raggi qualsiasi, se non altro perché Milano è città comodissima e piatta. Però la sua trasferta elettorale per visitare “un centro importante economicamente e a livello internazionale” ha molto l’aria di una gita a Chiasso.

Tendo ad escludere che per visitare Piazza Gae Aulenti e “il nuovo skyline della città” Giorgia Meloni abbia usato la funivia, come una candidata Raggi qualsiasi, se non altro perché Milano è città comodissima e piatta. Però la sua trasferta elettorale per visitare “un centro importante economicamente e a livello internazionale” ha molto l’aria di una gita a Chiasso. Se non altro perché Piazza Gae Aulenti sta lì da un quattro annetti, bastava uscire dal Raccordo anulare. Comunque sòra Giorgia è venuta perché per lei “è importante tenere vivo il rapporto” e per “raccogliere esperienze di governo che possano servire un domani per il governo della Capitale”.

 

E fin qui tutto bene, figurarsi, se vuole rubare qualche ideuzza. Anzi, grazie a Dio, qui si sta abbastanza bene anche se dovesse vincere il buon Beppe Sala. Però lei è venuta per incontrare e farsi dare belle idee da Daniela Santanchè, che è “tra quegli esponenti della politica che hanno sempre il coraggio di dire quello che pensano”. Ad esempio sui candidati di Roma. Peccato che giusto ieri la cara Pitonessa raccontasse al Corriere che ha “cinque querele e i conti pignorati”, insomma magari ha altro a cui pensare. Quello che invece ha da preoccuparsi, di cotanto interessamento di alleata, è il buon Stefano Parisi, che forse ieri avrebbe preferito essere in mezzo a un incendio dell’Alberta canadese: dalle sorelle lo guardi Iddio. O forse forse, vuoi vedere che aveva ragione il buon Bertolaso: stare a casa tranquilla, no eh?

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"