Due tuìt sulla Leopolda e un problema più generale
Siccome sono spericolato, mi fido molto dei tweet di Annalisa Chirico. Specialmente se li rituitta Christan Rocca, di cui mi fido ciecamente (ad ogni Election day, diciamo, e se non parla di Moggi). Ieri @AnnalisaChirico ha tuittato: “Per la cronaca, visto che c’ero, il ‘fuori fuori’ è durato 5 secondi, ed è stato subito sedato dallo stesso Renzi. Polemiche sul nulla”. E @christianrocca ha aggiunto il carico: “Io non c’ero, ma ho guardato il video della vergogna e non si sente nessun coro”. Io alla Leopolda mi appassiono così tanto che, bislacco per bislacco, nel weekend ho seguito solo il casting per l’allenatore dell’Inter. Però conosco i giornali, e mi fido dei tweet citati. Con una considerazione di carattere generale.
Un tempo i partiti avevano la dogmatica dell’unità interna: tessere e correnti a quello servivano. L’innovazione di cui va dato atto a Renzi (o aveva già iniziato Veltroni?) è di aver introdotto il concetto di partito contendibile. Si dà voce alla propria costituency, si pone un programma, si fanno persino le primarie, coi cinesi o no. Un partito all’americana, si dice. Là persino Bernie Sanders, persa la nomination, decide di votare Hillary. E’ moderno, è una buona idea. Intelligente. Soltanto che, sarà colpa di Renzi, di Bersani, o del Cav., in Italia l’esito del processo è stato che non sono nati partiti contendibili, ma partiti leaderistici: e lì o ci stai o sei fuori. Anche se nessuno lo grida. Nell’alambicco che doveva sublimarci dalla Prima alla Terza Repubblica, qualcosa non ha funzionato.
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