Che gran successo la Misericordia dislocata di Francesco

Maurizio Crippa
La prossima super Luna la vedremo tra 18 anni, il 25 novembre 2034 per la precisione. Entro quella data, col trend attuale, ci saranno già stati un paio di Giubilei, tra ordinari e straordinari. Le Porte Sante di quello della Misericordia indetto, out of the blue, da Francesco si sono chiuse, manca

    La prossima super Luna la vedremo tra 18 anni, il 25 novembre 2034 per la precisione. Entro quella data, col trend attuale, ci saranno già stati un paio di Giubilei, tra ordinari e straordinari. Le Porte Sante di quello della Misericordia indetto, out of the blue, da Francesco si sono chiuse, manca solo quella di San Pietro. E, in attesa degli uscieri coi catenacci, è tutto un far di conto, nonché un piagnucolare capitolino, su quanto l’Anno Santo sia stato un flop. Soprattutto per osti e albergatori. Venti milioni a Roma, certifica il vescovo delegato al pallottoliere Rino Fisichella, e sono in effetti meno del previsto, meno dell’anno 2000. In più, quei birboni dei pellegrini mangiavano panini e dormivano Airbnb.

     

    Così l’inedita accoppiata di operatori turistici e contestatori di Bergoglio, eccola a fare buuhh. Nessuno dice, però, che le Porte Sante nel mondo erano quasi diecimila, dal Polo nord all’Equatore. Da Bangui hanno fatto prima a non venire, e pure in galera lo si poteva lucrare. Io, ad esempio, ho passato la mia Porta Santa alla Madonna di Caravaggio, via dalla pazza folla. Quando si tireranno meglio i conti (ma basterebbe già ora leggere i resoconti), si scoprirà che la Misericordia dislocata ha accarezzato più teste e cuori del previsto. Ma soprattutto questo: Cristo è romano, ma il Papa vive in foresteria. E il cristianesimo non è più roba italiana, né dell’occidente ricco e frequent flyer. Vive in altri mondi, spesso cammina a piedi. Anche questo Francesco ha voluto dire.

    • Maurizio Crippa
    • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

      E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"