Il Volo con la sfiga
La trascurabile strizza di Gianluca Ginoble
Se le arti malefiche di Donald Trump, che già prima di giurare sulla Bibbia di Lincoln hanno avuto l’efficacia di stecchire Fidel Castro, di terremotare la Nato, di far piangere come un vitello Obama e indurre una persona seria come Wole Soyinka a strappare la sua green card avranno la forza di abbattersi vendicatrici sulle tutte le star che hanno declinato i suoi inviti alla festa, lo scopriremo forse oggi. Ma la strizza che ha fatto prendere a Gianluca Ginoble, uno dei tre del Volo, è un buon indizio. L’ensemble per qualche misterioso motivo famoso aveva declinato: “Abbiamo rifiutato il suo invito perché non siamo mai stati d’accordo con le sue idee: non possiamo appoggiare un uomo che ha basato la sua ascesa politica sul populismo oltre che su atteggiamenti xenofobi e razzisti”. Ma ieri Gianluca Ginoble era sotto choc, “dovevo essere all’hotel Rigopiano in questi giorni. Sono scampato per miracolo alla tragedia ma sono disperato per quello che è accaduto e per i morti, era un posto meraviglioso”. Chissà se è superstizioso, molti artisti lo sono. Ma ecco, se invece del relax a Rigopiano avesse accettato l’invito di The Donald, adesso non sarebbe lì, a condividere col mondo attonito la sua trascurabile strizza, quasi un insulto per quelli che sotto la slavina c’erano davvero.
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