Conti per Agnelli
Carlo Conti è pronto per passare allo Zecchino d’oro. Intanto stasera si chiude. Pronostici?
Superato il quorum del 50 per cento in entrambe le camere omogeneizzate – la camera iperbarica in cui sopravvive a se stesso il pubblico generalista e la camera caritatis in cui confessare che il pubblico della terza serata è calato rispetto al 2016, e se si è alzato in percentuale è per via della controprogrammazione da patto nazarenico – Carlo Conti è pronto per passare allo Zecchino d’oro. Non ha la voce di zucchero del Mago Zurlì (oggi lo arresterebbero per pedofilia vocale), ma se contribuisse ad alzare la natalità di un due per cento, persino Mario Adinolfi finirebbe di rompere il cazzo. Al suo posto vorremmo Manuel Agnelli, che ha detto: “Sanremo è uno spettacolo televisivo che incidentalmente parla di musica dove le canzoni migliori sono state eliminate subito”. Ma, appunto, sarebbe come mettere Trump. Però stasera si chiude. Pronostici? La Mannoia è sempre candidata a vincere, perché è più rompicoglioni della Juve. Gabbani solo se Renzi torna da Palo Alto. Sergio Sylvestre non so perché. Ermal Meta perché ha cantato in quota dolori d’Abruzzo (ronf). Ma se non sono la squadra vincente, possono sempre ricicciarli per la nuova segreteria del Pd.
Ps. Non so se verrà interpretato come un attacco sessista: ma Annabelle Belmondo era vestita come la Raggi.
CONTRO MASTRO CILIEGIA