Zhang Jindong (foto LaPresse=

In attesa del Macron italiano, ecco il Moratti cinese

Maurizio Crippa

Zhang Jindong licenzia Stefanone Pioli, il normal one dalla faccia grigia, e annuncia che il ds nerazzurro sarà Walter Sabatini

In attesa di trovare il Macron italiano, abbiamo trovato il Moratti cinese. Mancano tre giornate alla fine del campionato, l’Inter sta più bassa in classifica che manco Alfano nei sondaggi e invece di aspettare che passi ’a nuttata e ricominciare dalla primarie (inteso dalle scuole primarie) Zhang Jindong che ti fa? Licenzia Stefanone Pioli, il normal one dalla faccia grigia, il Benjamin Malaussène del calcio, l’ennesimo capro espiatorio nella storia dell’Internazionale Football Club. Proprio come nel gioco preferito dei tempi di Massimone Moratti, appunto: l’ultimo che si siede sulla panca è il primo a essere cacciato.

 

Ma siccome a Milano la globalisasiùn la g’hà paura de nisun – siamo per la società aperta e per le difese più spalancate ancora – il gioco di “asino che si siede” l’hanno fatto direttamente a Nanchino, alla presenza di Steven Zhang, che a questo punto diventa di diritto il Mao Moratti dell’era Suning. Da Nanchino hanno pure annunciato che il nuovo ds nerazzurro sarà Walter Sabatini, il prestigioso ds che con la Roma lo scudetto non lo vinse mai. E subito viene il sospetto che invece di Spalletti, il Patafisico di Certaldo, o di Nainggollan , a Milano porterà il neopensionato Totti. Però, siccome Sabatini oltre che dei Bauscia, si occuperà anche del Jiangsu Suning (sarà vietato esultare a San Siro, se l’Inter vince ma a Nanchino si perde: è la globalisasiùn) potrebbe finire che come nuovo allenatore porterà sotto la Madonnina Choi Yong-Soo, che è coereano. In attesa che l’Inter si metta En march!, proviamo con la sunshine policy. E speriamo nel presidente Moon.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"