Il disco orario che si sposta da solo. Alcuni usi politici
A Como, la Teoria della Relatività applicata al parchimetro
Quando nel 1988 l’Italia introdusse l’obbligo delle cinture di sicurezza, per qualche tempo si diffusero notizie e foto di dubbia provenienza, ma con provenienza Napoli, sul fatto che lì avessero inventato delle geniali t-shirt con banda trasversale nera, da indossare sopra i vestiti, a simulare il rispetto dell’imbragatura ma sollevando il guidatore dal noioso uso dell’oggetto di continenza. Però siccome a Como sono più levantini dei napoletani, e pirati d’acqua dolce da quel dì, la notizia meravigliosa è questa. I vigili hanno beccato, insospettiti da soste lungherrime, tre automobilisti che parcheggiavano e che avevano istallato sul cruscotto questo marchingegno: un disco orario a batteria che sposta in avanti le lancette dell’ora d’arrivo in automatico. E se non è la Teoria della Relatività applicata al parchimetro, ditemi voi cos’è.
Allo stesso tempo, la trasformazione relativizzante e ad uso personale dello scorrere del tempo è una soluzione che dovrebbe essere immediatamente liberalizzata e applicata ai più svariati campi della convivenza, anziché multata. Dotare di un simile disco orario politico Angelino Alfano, gli permetterebbe di ritardare all’infinito la fine della legislatura e la ghigliottina del 5 per cento. Ma a Beppe Grillo, consentirebbe di spostare in avanti alla cazzo il momento in cui prendere una posizione definitiva sul tedesco. E a Giorgio Napolitano, che forse le lancette le vorrebbe con scorrimento all’indietro, potrebbe realizzare il sogno di tornare all’Unione sovietica, dove col piffero che si votava.