La telepatia di Facebook applicata a Pisapia
Questo è il futuro. Quanto al presente, verrebbe da dire che a volte è meglio un po’ di buon senso
Faccio fatica a prendere alla lettera la Madonna postina di Medjugorje, non credo ai decreti sui vaccini e tantomeno al potere degli algoritmi di farmi scegliere le vacanze o il partito da votare. Figuratevi dunque se prendo sul serio la telepatia. Ma siccome mi fido ciecamente di Silicio, la nuova newsletter di @eugenio_cau, ho appreso con profitto che Facebook lavora alla telepatia. Non ho ancora finito di leggere, è un long read, ma Christopher Mims spiega come dovrebbe funzionare il “Facebook’s Telepathic Texting”, che dovrebbe metterci in grado di digitare cento parole al minuto solo col pensiero (e figuratevi le castronerie, da cui un tempo ci salvava la faticosa biro). Comunque, questo è il futuro. Quanto al presente, verrebbe da dire (o basta pensare?) che a volte è meglio un po’ di buon senso, o quello che normalmente nel mondo degli umani chiamiamo fiuto politico. Ad esempio Giuliano Pisapia, che buonsenso dovrebbe averne, non ha fatto in tempo a dire che vorrebbe Romano Prodi premier tutta la vita che il Professore, manco fosse dotato delle prensili dita che leggono nel pensiero, gli ha risposto: “Candidato premier del centrosinistra? Si sbagliano, io sono un pensionato, un felice pensionato. Non tornerò io e non tornerà l’Ulivo”. E quanto alla rifioritura della sacra pianta, bisogna dire che non ci voleva manco la telepatia.
Ps. Ma se ce l’avessi, il dono della telepatia, oggi manderei un bacio ad Anita Pallenberg. Alla prossima vita.