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Rubare gli incontri e rubare le idee. (Io confesso)

Maurizio Crippa

Sul presunto incontro tra Salvini e Casaleggio la prima idea per nulla stupida che ho annotato è: “Sticazzi”. Nel senso: “Ma chi se ne fotte se si sono visti o no? Che notizia è che due leader si sono visti e basta?”

I giornalisti quando non hanno notizie, le rubano. E’ solo un vecchio luogo comune. La verità è che rubano più spesso le idee, merce rara. Non mi vergogno di confessare di rubare delle idee, avendo partecipato (silente: non ho idee) a una conversazione tra amici. Che in quanto tali mi perdoneranno. La conversazione verteva sullo sgoop presunto di Rep. a proposito dell’incontro, tuttora presunto, tra Casaleggio e Salvini. Che Di Maio ha smentito furibondo come un lunatico: una balla pubblicata “per coprire il Pd. Da qui la fake news contro di noi. Ormai è sistematico”. E che invece Rep. si fa un punto d’onore di difendere, replicando ai massimi livelli, quasi fosse il Watergate.

 

La prima idea per nulla stupida che ho annotato è: “Sticazzi”. Nel senso: “Ma chi se ne fotte se si sono visti o no? Che notizia è che due leader si sono visti e basta?”. Si può pensarla diversamente, perché ne va l’essenza del giornalismo: “Nella media del nulla retroscenistico italiano, questa è in qualche modo una notizia”. Una riflessione che allarga il campo è: Rep. è parte di un sistema che, in questa fase, spera di screditare il M5s presso i suoi potenziali elettori di sinistra. E allora via anche con le semi-fake, per Giove. La storia rilevante è in effetti questa. L’ho capito persino io, come (non) funziona il giornalismo politico. Speriamo ci arrivino pure i lettori. Poi, siccome le idee a volte sono geniali, ho intercettato questa, definitiva: “Si sono incontrati prima del NO di Donnarumma”. E questa sì che è una notizia verificata. Gioco, partita, incontro.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"