Rosy Argento Bindi e Totò Riina, andabile a trovare
Il Capo dei capi pare stia male davvero e il ministro Orlando, che non è propriamente un uomo empatico ma nemmeno una canaglia, ha firmato un permesso per la moglie e i figli del padrino, così da poter stargli vicino
Se non andiamo errati fu Rosy Bindi, l’Asia Argento dell’Antimafia, dito medio e denunciaci a tutte compresi, colei che disse non troppo tempo fa che Totò Riina conservava “immutata la sua pericolosità concreta e attuale”. Certezza dedotta dal fatto che “si trovava seduto su una sedia a rotelle, in buon ordine e con uno sguardo vigile”, dentro a una camera “di confortevoli dimensioni, assolutamente corrispondente a una qualsiasi stanza di degenza ospedaliera, dotata di bagno privato attrezzato per i disabili, e in ottime condizioni igieniche”. Il pascià dei pascià. Si alimentava pure “autonomamente”, meglio che a casa, dove non sarebbe tornato.
Oggi Riina compie 87 anni, e non è un bravo nonnetto da festeggiare, resta più impresentabile di un candidato siculo e di certo è più colpevole di Brizzi. Però pare stia male davvero, prossimo a tirar le cuoia, e il ministro Orlando, che non è propriamente un uomo empatico ma nemmeno una canaglia, ha firmato un permesso per la moglie e i figli del padrino, potranno stargli vicini. E dunque anche stavolta Asia Bindi ha perduto la sua cinica battaglia. Totò sarà pure impresentabile, però è andabile a trovare.
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