Diciamolo, la pizzeria senza bambini è legittima difesa
Aggredito e corcato, un oste di Treviso è finito al pronto soccorso per aver chiesto a dei clienti di tenere un poco composti i loro pargoli
Il nostro Roberto Volpi, con la sua splendida ossessione di incitare tutti a fare più figli, sennò l’Italia diventa un paese infelice, io lo adoro. Però forse esce poco la sera, compreso quando è festa, o frequenta soltanto quelle vecchie trattoriacce toscane dove vale tutto, dai fagioli all’uccelletto ai bambini. Se invece fosse il gestore di una bella pizzeria con cucina sarda dalle parti di Treviso, le cose potrebbero mettersi diversamente. Il signor Gianluca Marcis del Rosa Peonia, locale di famiglia, è stato aggredito e corcato, escoriazioni curabili al pronto soccorso, per aver chiesto a dei clienti di tenere un poco composti i loro pargoli, che ne facevano di ogni e disturbavano gli altri. Insulti, mani addosso e minacce, “vi diamo fuoco al locale”. Sono arrivati i carabinieri. Quel che è peggio, dopo un po’ sulla pagina Facebook del ristorante e sui siti che permettono agli avventori di dire la propria – il vero male del nostro tempo, altro che le fake news di Putin – sono iniziate a fioccare recensioni ingiuriose contro il locale “scortese con i bambini”. E poi stiamo a scandalizzarci se da anni (gli esegeti fanno risalire l’inizio della tendenza al libro del 2008 di Corinne Maier, Mamma pentita: No Kid. Quaranta ragioni per non avere figli) aumentano i ristoranti, gli alberghi, e persino le spiagge children free, che non ammettono quei mostri considerati fonti di fastidio. Ma adesso è tutto più chiaro, con buona pace del nostro Volpi: non è il cupo inverno demografico. E’ solo legittima difesa: degli osti e della loro buona tavola.